Torna finalmente la Serie A, torna la Lazio e come di consueto torna la conferenza stampa pre-match! Di seguito le dichiarazioni rilasciate da mister Sarri.
Che Lazio si aspetta di vedere?
Siamo di fronte a qualcosa di mai successo, se non per il lockdown. La situazione è strana, le reazioni alla fase di rientro è poco prevedibile. Lo abbiamo visto anche all’estero. Il Psg ne ha presi 3, il Tottenham che perde, il Chelsea che fa fatica col Nottingham Forest, il Barcellona che pareggia con l’Espanyol. Tutta una serie di risultati che ci fanno intravedere le difficoltà che si possono trovare al rientro”.
Quali possono essere le minacce del Lecce?
“Una squadra di buona aggressività, ma che rimane comunque ordinata. Ha anche un buon palleggio, si vede che c’è tanto lavoro addosso, hanno delle ripartenze di alto livello. Il Lecce è rimasto in partita contro tutte le squadre di alta classifica. Alcune le ha vinte, alcune le ha pareggiate e quando ha perso l’ha fatto al 96′ come con l’Inter. Va tenuta in grande considerazione”.
Ci sono delle certezze?
“Qualche giocatore lascia la sensazione di stare bene fisicamente e mentalmente. Altri hanno storie diverse e stanno ricercando la condizione, speriamo che l’approccio sia di buon livello. Il nostro limite è sempre stato la non continuità a livello mentale, se sei passivo vai in difficoltà fisicamente e tatticamente. Un limite che abbiamo contenuto negli ultimi tempi, ma non azzerato. Un minimo di preoccupazione può nascere da questo, poi qualche giocatore che sta molto bene c’è”.
Il mercato è aperto…
“Non so se per noi sia aperto o no, il presidente è stato impegnato con qualcosa di più importante negli ultimi tempi, poi a fine dicembre ha staccato un po’. Quando rientra ne parleremo, non penso ci siano grandi possibilità di migliorare la squadra. Si può rendere più organica la rosa”.
Le voci però possono ledere l’armonia?
“Se voi parlate un giorno sì e un giorno no di Milinkovic e Luis Alberto è chiaro che andate a ledere l’armonia, ma è un problema vostro. Se non fare qualche telefonata minatoria ma non rientra nelle mie caratteristiche (ride, ndr). Bisogna andare sull’intelligenza dei giocatori, non farsi influenzare dalle voci dall’esterno.. Leggo di Luis Alberto che vuole andare via perché non va d’accordo con l’allenatore, io sono arrivato a luglio 2021 e lui non venne in ritiro perché voleva la cessione. Ho ereditato la situazione, non l’ho certamente creata. Può essere comprensibile la sua voglia di tornare in Spagna in ogni sessione, poi è sempre rimasto e ci ha dato il suo apporto”.
Quali difficoltà? Come ha trovato chi ha fatto il Mondiale?
“Non avere competizioni per più di 50 giorni, tutto quello che si prova a simulare ha sempre una valenza non massimale non essendoci punti in palio. Chi rientra dal Mondiale può avere ripercussioni positive o negative. Ci sono energie mentali e nervose che vengono spese in un Mondiale, si va in campo per una nazionale. Poi chi ha vinto può essere galvanizzato, gli altri sono un po’ delusi. I nostri due hanno da smaltire la stanchezza emotiva forte e un pizzico di delusione. Milinkovic è tornato anche un po’ acciaccato. Sembrano in evoluzione positiva tutti e due, ma non sono al 100% sicuramente”.
Come sta Immobile?
“Non ha fatto il Mondiale, ha risolto i problemi fisici, sembra in grande crescita di condizione. Non al top, ma in crescita”.
Le è piaciuto il Mondiale?
“Il 13 novembre erano tutti a giocare nelle competizioni nazionali, il 18 c’era la prima del Mondiale. Le squadre non hanno lavorato. Ho visto poco, un ammasso di buoni giocatori in squadre che erano poco squadre. Normale che sia così. Il Mondiale non lascia niente, se non una grande pubblicità per il Qatar. Dal punto di vista calcistico lascia poco”.
Soddisfatto dei 30 punti? Come sta la squadra fisicamente?
“Due punti di media a partita penso siano tanta roba. Chiaro che per il momento lasciano il tempo che trovano, c’è da proseguire su questi livelli, alla fine potrebbero garantirci una classifica importante. Il ritorno sarà più difficile come in tutte le stagione, si lasciano più punti per strada perché le gare hanno un peso specifico diverso. Bisogna provarci in tutti i modi a mantenere le medie elevate. Come sta la squadra è difficile ora da valutare, a livello di testa sta bene. Penso sia impossibile suddividere le motivazioni dalla condizione. Ritengo più importante rientrare in campionato con la testa che funziona al 100% che con le gambe che vanno al 100%”.
In cosa può crescere la difesa?
“Che noi si potesse passare dai 58 gol subiti alla media di inizio campionato era scontato, sarebbero venuti fuori 18 reti subite in tutta la stagione. I numeri si stanno assestando su livelli normali. Perdere solidità ci metterebbe in difficoltà, puoi fare 150 gol ma se ne prendi 60 non sarà mai una grande classifica. Dobbiamo riflettere e applicarci, se perdiamo solidità siamo finiti a livello di ambizione”.
Da chi si aspetta un cambio di marcia rispetto alla prima parte?
“Tutti i nuovi vanno a pagare qualcosa nei primi mesi, soprattutto chi viene dall’estero. È successo sempre, ho visto le difficoltà di Platini quando è arrivato in Italia. Tutti possono dare di più a livello individuale, chi è giovanissimo può crescere esponenzialmente, chi viene da fuori può accelerare l’ambientamento e tornare ad avere prestazioni simili a quelle che aveva prima. Abbiamo diverse di queste situazioni”.
Il campo del Lecce non è sembrato perfetto. Ha visto lo stato dell’Olimpico?
“No, non ho avuto modo di vedere i progressi dell’Olimpico. Mi hanno consegnato un report stamani consistente, lo leggerò a breve, ma ci credo pochissimo ai report. Se leggi i report sui campi sintetici sono strepitosi. Peccato che siano commissionati sempre dai fabbricanti di erba sintetica. Voglio vedere con i miei occhi. Il terreno di Via del Mare non lo so, non sembra di grandissimo livello. Ma questo è un qualcosa che in Italia bisogna aspettarci sempre e comunque. Eravamo il top del mondo, ora siamo il terzo mondo. Nel giro di 20 anni è una bella impresa”.