Poche cose come l’immagine di PEDRO che ho scelto accuratamente copertina di questo mio commento, rappresentano il sentimento che ho provato ieri.

Incredibile come l’immagine di PEDRO rappresenti perfettamente il sentiment del “pueblo” biancoceleste di fronte alla partita al Bentegodi .

Che palle, quando una partita è fantastica come quella contro il Milan, ho paura a dire di aver visto una Lazio bellissima perché dopo arriva la Fiorentina, Coppa Italia e il Verona.
Finite quasi a merd*.

Il problema è che non capisco, dopo il Milan, ‘sta tensione zero quando avresti dovuto giocarla come se ne andasse di mezzo la salvezza dell’ umanità e non capisco, ancora di più, perché ogni tanto la Lazio ci propini la stessa ciclica tipologia di patite con risultati quasi sempre semi-catastrofici, boh.

Io vivo ‘sta rincorsa alla zona Champions come un flagello, sappiatelo.

Maaammamiaaaa, vogliamo parlare di che epico macigno è stato il match di ieri sera? Noioso che più noioso non si può, ma aiuto!

Cioè, ringraziamo di essere ancora al quarto posto perché, certe partite, sono pesantezza così devastante e intollerabile che, senza la classifica tutto sommato gradevole, rimarremmo a secco di emozioni più velocemente di Piqué, me sa.

Un riassunto di mille cose già viste – la Juve allo Stadium ci può stare, okkk– e mo che avevano di fronte la terzultima…. non ho più il BARBARO CORAGGIO di rimanere ottimista…. a taralli e vino.
Ho ancora la digestione in corso.

Ma io non ho parole, dai. L’ho già detto PESANTE?

Capisco che le situazioni vanno anche contestualizzate però….

UNA SETTIMANA di FOLLIA, dall’esaltazione al drama adolescenziale stile film di Moccia.

Tutti sappiamo benissimo il mazzo che i biancocelesti dovranno farsi per poter afferrare ‘sta benedetta zona Champions, okkeyyyyy.

Acqua passata nun macina più.(Le cose passate non tornano indietro).
Diceva mia nonna. E non tornano certo indietro i 2 punti utili persi al Bentegodi.

Allora penso che, come minimo serviva la cazzimma, ma come minimo sindacale.

Ora, onestamente, Sarri che doveva fare di più?
Ha schierato la squadra titolare e ci vuole discreto pelo sullo stomaco per piagnucolare “è colpa del mister” a favore di social.

Io non faccio testo perché Sarri l’ho amato dal giorno 1 a Formello, sempre, anche ai tempi in cui tantissimi lo criticavano e rimpiangevano Inzaghi.

È ovvio che i gusti siano gusti, che le cose possano venir lette in modo differente ma, ogni tanto, si va proprio oltre.
E chiudo parentesi.

Comunque….
Qua si vede palesemente l’intenzione di far passare un messaggio nel peggior modo possibile.
Spesso noto proprio la malafede, è vero, ma per difendere una rottura di balle come quella vista al Bentegodi ce ne vuole, onestamente.

Che l’entusiasmo sia giunto al capolinea così in fretta mi spiace un sacco, comunque.

Peccato davvero.
Che occasione sprecata!

Quasi bramo l’Atalanta come acqua nel deserto.

Però quant’è stato evidente in Coppa Italia che a Maximiano gli stessero clamorosamente scavando la botola sotto i piedi, quanto?
Cioè, lungi da me offenderlo, ieri sera però ho capito la verità delle cose: tra lui e Provedel ci sta un abisso proprio, anche due.

Ci siamo lamentati per anni dell’incapacità che dilagava nell’universo Formelliano -uno non sapeva uscire, l’altro non sapeva stare tra i pali- e ci vorrebbe davvero il più truce coraggio a storcere il naso davanti a un gol subito.

Io ho decantato subito amore folle….
CHE FINIMONDO….

Simplemente, Xoxo.

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