L’unica cosa sensata dell’assolutamente superfluo – o quasi- pareggio che poteva arrivare tra capo e collo, in modo tanto eloquente, è stato LUIS ALBERTO.
Ha chiuso perfettamente il trito e ritrito copione dei biancocelesti.
E pure prima del Napoli, a ben vedere.
Quando LUIS diventa assetato di visibilità, a noi va di lusso perché, spesso, la scusa del “blackout” che impedisce di chiudere partite relativamente semplici, la forniscono su un piatto d’argento.
E, francamente, non regge più.
Immobile c’ ha provato per tutto il tempo a buttarla dentro così da prendere due piccioni con una fava; regalare ‘na gioia e confermarsi “carnefice” della Samp.
Peccato, visto pure il presunto disagio degli scarpini di Pedro – MIGLIORE IN CAMPO – e Pipe che ha consegnato quella deliziosa immagine dell’ adrenalina che il corpo rilascia quando si è vicini al gol.
CONSIDERAZIONI AD MINCHIAM
PROVEDEL : Poche cose mi fanno emozionare; la carbonara, Louis Vuitton e clean sheet.
PATRIC : Elemento puramente casuale. Ma va bene così. Buona partita. HONESTAH
HYSAJ : mi regala sempre momenti di insperato trash. Trequarti di trash, per niente fake. Amen.
MILINKOVIC : Quando poi s’è accorto che era totalmente braccato da Sarri che lo richiamava in panchina, ha capito che non aveva scampo.
LUIS ALBERTO : Io non so cosa sia la magia. So che per me inizia quando vedo Luis Alberto.
PIPE: L’unico ad avere il pelo sullo stomaco di plasmarsi al suo volere, Sarri l’ha trovato.
PEDRO : Siate tutti Pedro. Sempre.
Il problema nasce quando davanti si trovano squadre giusto un pelino più disperate in classifica.
Lì si incartano proprio.
L’abbiamo visto a Verona – esempio- e ieri avevo iniziato a notarli mentre arrancavano pure appresso ai blucerchiati.
Spesso la Lazio si incarta tra le pagine del suo copione e non riesce più a venirne a capo.
Troppe volte sono rimasta shoccoBasita di fronte ai pali che ci so’ arrivati in piena fronte. Mah… e anche un po’ boh….
Dai, ‘na gioia la meritavamo pure. O no?
Baci baci, Xoxo.