E poi niente, non ci sono balle che tengano, quando le luci e ombre s’accendono intorno alla questione MILINKOVIC-RINNOVO-PARAMETRO ZERO, si dimentica che sul tavolo di Claudio Lotito ci sono altri rinnovi da discutere.

Meno goderecci e gossippari rispetto al trash degno di questo nome ma, uno di questi che non mi ha minimamente spiazzata.
Anzi, ci avrei scommesso su pure l’ultima moneta.

Nella recente storia biancoceleste, ci sono stati pochi calciatori che riuscivo a leggere facilmente come la copertina di un qualsiasi numero di Vogue , tutto diventava polemica che passava per le mani di procuratori pronti a baraccumi imbarazzanti e prese di posizioni ridicole.

A ‘sto giro, invece, è andata esattamente al contrario.
Per un Sergente che clamorosamente agita le acque da buon tradizionalista, ci pensa Danilo Cataldi a non cogliere di sorpresa nessuno scegliendo il finale più quotato persino dai bookmakers.

Come scrive, infatti, il Corriere dello Sport dopo aver raggiunto le 200 presenze con la maglia della Lazio, il centrocampista di Ottavia si appresta a firmare il rinovo fino al 2028.
Le differenze economiche, un aspetto da approfondire, sono praticamente svanite.
Per Danilo non è una questione di soldi il legame con la Lazio, ma è giusto che pure lui faccia i suoi calcoli.
In questo caso non si possono considerare un ostacolo.
Ha ottenuto un aumento di circa 500 mila euro, lo ha accettato senza provare a giocare al rialzo.
Percepisce un milione, non certo uno degli stipendi più ricchi, salirà a 1,5 milioni più bonus.

Danilo ha dimostrato di andare oltre le manie di protagonismo tipiche ad alcuni calciatori e si è accorto immediatamente di quanto la Lazio riuscisse a tirare fuori il suo meglio.

Solito ragazzetto con belle speranze in tasca all’inizio, solito ragazzetto che insolitamente era piaciuto a tanti fin da subito, lo sapete.

Biancoceleste nell’animo, mai arrogante o irritante, sicuramente più stimolante e meno prevedibile.
E non come i tizi alla Balde Keita che ti mandano in tilt il cervello e te lo restituiscono quando gli va di cercare altrove.
Questione di serietà , in poche parole.

Danilo, invece, nonostante il culo di fare il calciatore, era pronto a sudarsi ogni cosa. Lontano dagli show pregni di ignoranza 2.0 a favore di social che manco alle elementari e, solo per questo, meriterebbe un riconoscimento dello Stato.

Partita dopo partita, ho iniziato a capire.

Tanto poco mi convinceva all’inizio, tanto col tempo l’ho rivalutato perché, dietro quella inespugnabile espressione da “cerbiatto accecato dai fari”, nascondeva un animo lazialissimo come piace a noi.

Ero certa, avrei scommesso sulla sua volontà di prolungare il contratto trequarti del contenuto nella mia scarpiera, proprio in virtù di ciò che diceva.
Questo presupposto non mi ha mai fregato seppur se n’è parlato poco e con poco romanticismo.

E la conferma l’ho avuta ieri, quando Il Corriere dello Sport ha sottolineato la sua buona fede.

Bando alle mie preferenze personali, ai giudizi e pareri, alla voglia del trashazzo, si deve pur raggiungere una forma di obiettività universale. A ‘na certa.

Non so perché ci sia voluto così tanto tempo.

L’unica cosa che so, è che oggi si può dire realizzata la profezia che fece Miro Klose, anni fa, a Lotito :
Tienitelo stretto“.
Poi i prestiti (Genoa e Benevento), Simone Inzaghi che non gli permetteva nulla più che un posticino libero…. Non giocava, non veniva messo sul mercato.

Avrà avuto pure tutti i difetti del mondo, ma che ci tenesse era palese , ecco.
Adesso potrà prendersi la Lazio “a vita” ed era ora, tutto sommato!
Opinione puramente disinteressata, la mia, sia chiaro.

Sono stata meno stronza del solito.
Ma, suvvia, dopotutto è quasi tempo di rinnovi, cringe becero, voci di mercato e baracconate e, dunque, avrò tempo per rifarmi.
Promesso.

Baci baci, Xoxo.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *