Mai come in questa stagione mi è parso lapalissiano quanto spesso i pronostici e le percezioni si rivelino essere totalmente sbagliate.
Prendendo in considerazione l’Europa League, la Conference e le prime partite di gennaio, ci eravamo già fatti l’idea che il quarto posto e l’obbiettivo dichiarato ad Agosto, sarebbe stato l’ennesimo palo in fronte.
E a giudicare dai commenti qua e là su facebook, non ero l’unica.
Ma PER FORTUNA ci sbagliavamo, raga’.
E sono bastate una manciata di partite, tra le quali la vittoria al Maradona e il derby soprattutto, per farci capire che la Lazio c’aveva davvero qualcosa di pazzesco.
Non solo l’immotivata spocchia de Tare.
In alcuni momenti mi ha assalito il cringe autentico… ma col tempo il campionato si è rivelato tutto tranne che superficiale.
Sarri, al termine della partita vinta contro la Cremonese, è intervenuto parlando del suo futuro con la Lazio:
“Che voto mi do? Mi sono stati sui coglioni per ventuno anni i voti a scuola e li lascerei perdere. Abbiamo fatto una stagione europea di scadente livello, ma abbiamo fatto un campionato di altissimo livello. Oltre tutte le previsioni. Nessuno lo ammetterà, porto le critiche di partenza dei giornali, non ci davano il settimo posto. O fanno ammissione di incompetenza o siamo andati oltre le previsioni. Per quanto riguarda la partita penso che purtroppo siamo cresciuti, ma non siamo maturi.
L’aspetto più importante è che arrivino giocatori forti, poi anche il modo di giocare.
Io sono venuto di mio, lo stipendio che ho accettato qui non lo avrei accettato da nessun altra parte. Qui ho avuto l’impressione di tornare a fare calcio in maniera pura, negli ultimi due anni ho fatto fatica in questo. Sono venuto perché avevo voglia di trovare il gusto del campo. Sapendo che vincere qui è difficile, se poi per trofei si intende una Coppa Italia o Super Coppa non è che mi interessi. Serve a me per curriculum e basta. La macchina vediamo, a volte è buona. Vediamo che macchina si può avere. Parliamo col presidente.
Sentiamo le idee e se siamo tutti con le stesse come lo scorso anno, si va avanti tranquillamente. Non ho intenzione di lasciare la Lazio, ma neanche di fare cose che non mi stanno più bene. Questa eventualità al momento è estremamente remota, so che non farà follie ma questo fa parte della storia della Lazio. Se Lotito desse retta a me si spenderebbe uno o due miliardi. Il primo assalto De Bruyne poi Haland.
Il confine sottile per noi, come dico al presidente, è farla la Champions ma per tre anni consecutive. Allora li è la pretesa. Se inizi a creare un percorso in cui ci vai consecutivamente, allora fai il salto di qualità”
Con la nuova competizione Conference tra i maroni è stato più difficile del solito entusiasmarsi, tanto che sul web era nata la solita trash-faida tra fazioni de chi la voleva vincere e chi la snobbava manco fosse il premio del torneo Birra Moretti del Marechiaro a Ostia.
A ‘sto finale, il 2023 ci avrà sicuramente privato della solita carrozzonata di trash, ma umanamente è stato splendido vedere tutta quella gente, le bandiere e Senad Lulic ed uscire dal cliché che qualcuno avrebbe voluto.
Per anni siamo stati abituati a mister starnazzanti, a bordate tirate lungo i bordi.
E allora capisci che Sarri è praticamente PER-FET-TO quando dice:
“Siamo diventati grandi, ma non adulti“
No, va beh. Io ADORO.
Baci baci, Xoxo.