Devo dire che era da parecchio tempo che non provavo il brivido di guardare un’ultima giornata di campionato di cui non mi importa assolutamente niente.
Insomma, ho fatto del tifo spudorato, restavo col fiato sospeso, avevo pure quella certa ansietta ogni volta.
Invece, una pacchia assoluta, non me ne frega nulla e ad un certo punto credo che sarò pure più impegnata a prepararmi un Bellini cocktail più cocktail che Bellini.
‘Nsomma, tra sogni Scudetto, Midtjylland de botto, Conference League e qualche ultima gufata random, sabato sera calma piatta.
Sicuramente avete più memoria di me e ve la ricordate un’ultima giornata di Serie A più rilassante di questa.
Perché io francamente faccio fatica, o è mancanza di fosforo…. Eppure la Champions matematicamente-matematica con due giornate d’anticipo, no, non me la ricordo.
Prendete gli ultimi anni per esempio.
Lì mi perdevo in calcoli, elucubrazioni mentali con la speranza di non mandare tutto in vacca.
E non so se fosse davvero terrificante o entusiasmante tra qualche opinabile punto perduto, che fa parte del gioco certo….ohhhhhhhhh… Spesso venne giù il mondo.
Una miscela di imprecazioni e drama.
Negli ultimi mesi, dopo il derby, non c’è stata una cosa che sia andata per un verso totalmente giusto o totalmente sbagliato.
E poi la penalizzazione della Juve, raga’, un’oasi nel deserto, una ventata gelida in pieno 15 Agosto.
Parliamo chiaro: nonostante il palo in fronte preso in Europa, Lazio in campionato si è rivelata molto più che un miraggio, seppur a settembre in tanti non ci credevano granché.
E dire che ogni volta i social scoperchiavano un vaso di Pandora così carico di trash che potevamo andare avanti per mesi e crearci su uno psicodramma tant’era la carne al fuoco.
E, partita dopo partita, il mio entusiasmo scemava miseramente, poi risaliva, poi mi perdevo in minuti di noia dilagante.
Se ho resistito all’ eliminazione dalla Conference ad esempio, era solo perché riponevo le mie speranze in un altro giro di giostra europeo in mezzo ad un’annata disseminata di asfaltate agghiaccianti fuori i confini italiani.
Comunque…..
A parer mio, Sarri è sempre stato praticamente perfetto.
Evitava di lagnarsi senza mantenere un basso profilo, non schivava le domande tendenziose tirando fuori il buonismo populista. Come ha fatto qualcun altro per anni.
Non gliene sbatteva nada di battibeccare per cazzatelle giusto per conquistarsi un’inquadratura.
E, da toscanaccio cazzuto qual è, non si è mai proposto come vittima del sistema, anzi.
Si è guadagnato tutta la mia stima perché la sua idea l’ha portata avanti in modo limpido, senza smerdare nessuno alle spalle, né arruffianarsi i tifosi.
E poi, diciamocelo, ma che personaggio è? OVER THE TOP.
Note a piè di pagina…
Sì, la vittoria 4-0 sul Lecce invece che il pareggio, sarebbe la ciliegina sulla torta.
Una specie di riequilibrare il karma.
Ma tanto oramai non frega più niente a nessuno, sabato non ce fregava più nulla nemmeno delle dirette inseguitrici.
E ora se avete una bella festa in discoteca per il prossimo sabato da suggerirmi vi ascolto, prego, sabato prossimo avrò tutta la serata libera!
Baci baci, Xoxo.