Quando i “promo from Paideia” avevano ufficializzato l’arrivo di Casale, epilogo di quel parto gemellare che era stata la trattativa –seconda solo alla telenovela Provedel– ho temuto che l’effetto LOVE ABSOLUTE avrebbe potuto nuocere alla mia già fragile razionalità.
Perché Nicolò –almeno sulla carta – sembrava essere particolarmente entusiasmante.
Considero il prezzo del cartellino ed il club di provenienza fregnacce atomiche, i giocatori non possono fare da parafulmine per le nostre frustrazioni più recondite.
C’avevo messo un po’ a smetterla di fissare alcuni commenti. Tipo quelli che un anno prima stroncavano Zaccagni perché “vedove KOSTIC“.
Casale, in poco tempo, ha evidenziando l’irrimediabile voragine che separa chi ci sa fare e chi proprio non ci sa fare per niente.
L’ex Verona per i biancocelesti è semplicemente perfetto.
È ciò di cui avevamo bisogno.
Faccia cattiva, giovane, capace di stare in campo, per nulla imbranato e deliziosamente pieno di verve.
Casinaro al punto giusto, in grado di riempire i tempi morti e di reagire con prontezza ad eventuali imprevisti.
Dicevo, è semplicemente perfetto, il tipo di difensore che Sarri voleva.
Ha mostrato molto di sé, ha brillato per personalità, è stata la scelta giusta per una squadra che puntava al ringiovanimento e alla ricerca di gente con la voglia di spacca’ il mondo.
Soprattutto, da difensore, non ha dato vita a siparietti imbarazzanti.
Perché va detto che il pacchetto arretrato è decisamente intrigante.
Calciatori diversi per carriera ed esperienze, ma insieme funzionano che è una bellezza.
UN ANNO FA AD AGOSTO…..
Il suo arrivo nella Capitale la scorsa estate non fu in sordina in mezzo al calciomercato.
Un personaggi-one mai visto. Un soggetto troppo particolare.
Le cose però, immediatamente non girarono nel verso giusto.
Qualche iniziale bordata….
Approdato a Formello con l’idea di comporre con Romagnoli la nuova coppia di centrali, dopo 6 partite ( 5 in campionato e 1 in Europa League), era fermo a quota zero minuti ed era l’unico acquisto estivo a non aver collezionato nemmeno una presenza.
Per Sarri rappresentava l’ ultima scelta a sua disposizione dopo Romagnoli leader indiscusso, Patric cresciuto esponenzialmente e Gila che, a sorpresa, sembrava ai tempi il primo cambio per i due titolari.
La difficoltà maggiore per Casale era il passaggio dalla difesa a 3 dove giocava a Verona a quella a quattro della Lazio.
Nulla che merita di essere ricordato, però, accade in un giorno.
Che qua è un attimo a prendere un palo. Letteralmente.
La consacrazione è arrivata a 24 anni. In ritardo, ma non per questo tardi.
Se oggi è una certezza biancoceleste –da ottobre titolare INAMOVIBILE – tutto è partito da Verona.
Il percorso è stato tortuoso tra Nord e Centro Italia.
Va detto che non è certo il grado di popolarità di cui godono a determinare quanta gioia gaudio saranno capaci di regalarci, ecco.
Col look da comparsa di Gomorra “che a scuola ci andava col BMW”…. già per questa immagine che mi evoca…LOVE indistintamente proprio.
Nelle mie preferenze senza dubbio e, visto che non s’è rivelato una sòla, allora non mi sono unita al lato oscuro.
Nell’attesa che questa eterna Caronte/Circe-“Anto’ fa caldo” finisca e che torni presto la stufetta col piumone, godiamoci l’inizio del campionato.
–Buon ferragosto a tutti mes amis- sperando che a volare sia l’aquila e non solo gli stracci, naturalmente.
Baci baci, Xoxo