Mi era capitato, in estate, di scrivere su un calciomercato in cui nessuno mi risultava insopportabile.
Ricordo, au contrarie , nitidamente quanto poco tollerassi i vari Durmisi, Wesley Hoedt e compagnia cantando.
Settembre 2023, invece, non ne ha portato nemmeno uno davvero fuori luogo ed io così in modalità ‘peace and love‘ non l’avevo mai vissuto. Lento è stato lento, le voci su Zieliński ad una certa, avevano risucchiato tutto l’appeal tra un “v’ho preso CASTELLANOS più forte di Z-anabria“, il Berardi-gate e trash svariato che aveva riempito le torride giornate di luglio/agosto.
Ma, alla fine, arrivarono loro; Taty Castellanos, Gustav Isaksen, lo svincolato Daichi Kamada, Luca Pellegrini, Nicolò Rovella, Sepe e….Tutto finito? Neanche per sogno visto che poi il patron Claudio Lotito si regalò anche Mattéo Guendouzi.
Calciatori che hanno suscitato, chi più chi meno, emozioni positive con i loro pregi e difetti, che non sono mai andati veramente oltre il confine del BUFALOMETRO. E non è roba da poco visto quel che ci insegna la storia, recente e non.
Dopo una prima parte di stagione caratterizzata esclusivamente da incazzature ed una classifica affatto lusinghiera, sui nuovi arrivati –come tutte le partite di esordio- commentare era difficile. Di fuochi fatui ne ho visti parecchi, di volti già noti pure ma, in sostanza, finchè non vengono fregiati di almeno 30 minuti di titolarità, solitamente mi riservo ogni giudizio.
Tutto sommato non mi faccio incantare da subito … il vero animo del calciatore esce col tempo. E di tempo ne è passato. Adesso, siamo quasi quasi al giro di boa e posso finalmente tirare le somme parziali su questi ragazzi. A mio modesto parere…
TATY CASTELLANOS: Ricordo ancora il mio commento appena lo vidi all’areoporto per la foto di rito con la sciarpa biancoceleste che qualcuno dello staff gli tirava addosso. Ricordo la sua voglia di protagonismo in un’amichevole (Girona-Lazio) ed è per questo che oggi non lo guardo con diffidenza, nonostante la diffidenza degli altri. Confesso che l’esperienza MURIQI mi ha turbato in maniera irreversibile e mi preoccupo di chi a prima vista mi sembra “cazzuto“, ma potete raccontarmi tutte le favolette che volete, per quanto mi riguarda sono e saranno soltanto “parole”. Fregatene TATY e pensa a buttarla dentro.
ROVELLA: Mi aveva colpito sin dall’inizio, dal giorno in cui ha poggiato le chiappe sulla panchina biancoceleste. Molto giovane, è vero, poca esperienza è vero, ma da subito si è notato un ragazzo promettente, come ne peschi pochi in giro. Figuriamoci nell’ universo Formelliano dove ci hanno abituato a suon di Luka Romero e Raul Moro, tanto fumo e zero arrosto. NICOLÒ, invece, in campo è riflessivo, incredibilmente maturo, per la sua età. Roba che molti gli potrebbero spicciare casa, nonostante abbiano il doppio dei suoi anni. Per oggi sei promosso. Ti tengo d’occhio.
ISAKSEN -BISCOTTINO: Prima superficiale considerazione: Mai una un’azione realmente discutibile, mai imbarazzante. Il suo percorso è ancora troppo acerbo per appassionarmi, ma non mi pongo limiti per la seconda parte di stagione. Perché –al contrario di altri– non ha fatto grandi scivoloni. E perché –al contrario di altri– il potenziale si percepisce davvero. Qualità offensiva chiara e, penso, ormai l’abbia capito anche il più pirla tra i nostalgici del Berardi-gate.
KAMADA: Vorrei spendere du’ parole su di lui: “Classe e mestiere”. E non accetto obiezioni, né spernacchiamenti. Non accetto obiezioni. Spero ci faccia vedere tutto il suo mondo perché, da quello che si è intravisto appena, A ME MEDESIMA, pare un mondo bellissimo.
GUENDOUZI: L’apice della meraviglia l’ha raggiunto GUENDOUZI coi fatti e non a parole. Staremo a vedere cosa accadrà, nel frattempo dico che, a naso, il francese capellone mi ha ispirato a prima vista. Sono convinta che potrà regalare gioia gaudio a tre regni.
PELLEGRINI: Ha dimostrato di averceli eccome gli attributi e di sapere esattamente quando sfoderarli. La sua presentazione è stata molto carina, la lazialità si percepiva in ogni sillaba pronunciata. Anche qui io decido di non fermarmi alla prima impressione, al CUORE e sono curiosa di sapere cosa c’è davvero dietro la scorza, dietro la facciata. Ma, spesso e volentieri l’apparenza nasconde una realtà assai più grande rispetto a quella che si era immaginata. DAJE LUCA.
Nota del redattore: SEPE che, con buona pace di SUPER PROVEDEL PENSACE TU, spero non sarà lasciato sbroccare in solitudine come un Proto qualsiasi.
Baci baci, Xoxo 💋