E poi niente, c’hanno dovuto pensare qualche giorno –con l’equilibrio precario e quell’instabilità che ci fa imprecare e poi ce li fa amare – a regalare un senso di SARRISMO a questa stagione.
A fine febbraio.
Ho detto tutto.
A parte il gol di Guendouzi a farci cappottare sulla poltrona tra urli striduli e sbotti di pathos, 6 minuti dopo, poi, Cataldi ha affondato l’ultimo fendente.
Ma, raga’, quanto LUIS?!
UNA PARTITA E DUE FACCE DELLA STESSA LAZIO
Diciamo che, anche ieri sera, gli improperi a casa mia non sono mancati.
Nessuno avrebbe mai scommesso su un secondo tempo così a bomba.
Ma partiamo dal principio…
Il Toro straripava fisicamente, “cronaca di una PERCULATA annunciata”, in particolare in mezzo al campo, mentre la Lazio riusciva ad affacciarsi in area granata con regolarità, anche se con trame che non pungevano. Bellanova pareva inarrestabile; il ragazzo, scuola Inter, aveva innescato Zapata e poi Vlasic sul quale, Provedel, ha risposto col manone aperto.
Fatto sta che il resoconto sui primi 45 minuti narrava: 13 tiri in porta da parte dei padroni di casa, 3 strimimziti per i biancocelesti.
Le squadre tornano in campo e lo switch è totale.
La Lazio ha colto a pieno il senso di questa partita, gli svarioni, i “quattrocentordici” del Torino ed ha sfruttato tutto il caos per crescere, sia individualmente che come ensemble.
Nessuno ha esagerato, nessuno ha oltrepassato il limite del cringe, nonostante qualcuno non si sia certo tirato indietro dal provarci.
Sarà stata la strigliata di Maurizio durante l’intervallo?
Non c’è dato di sapere, ma quella Lazio “graziata” dalle imprecisioni granata, ha capito i propri errori e li ha evitati.
Lazzari al posto di un semi-disastroso Hysaj, ma non cambia il copione, con Bellanova subito a sverniciare Marusic traslato a sinistra e servire al centro Zapata, che di destro conclude fuori. Dal nulla su un’uscita dal basso, però, la Lazio cambia l’epilogo della gara. Verticale perfetta di Luis Alberto per Guendouzi, che buca Milinkovic-Savic e fa esultare i tifosi biancazzurri.
6 minuti dopo il bis; sempre il francese a sfondare sulla destra, sponda perfetta del Mago per il piazzato di Cataldi che bacia il palo ed entra in rete
E se è vero che “L’amore non è bello se non è litigarello”, mah, direi che è il momento di piantarla con stupide petizioni su calci d’angolo….. oggi è un giorno di gioia gaudio in tre regni biancocelesti e PIETRA SOPRA.
Che però qualcuno avvisi lo spagnolo: stavamo in astinenza!
Per quanto riguarda gli altri , paradossalmente il più acclamato del momento GILA, considerato tra i più solidi e che ha dato due piste a gli altri se lo si vuole, rovina un’ottima partita beccandosi due gialli per altrettanti falli su Zapata.
Io mi sono illuminata per l’entrata di Casale, mentre Luis Alberto si è incazzato per la scelta di Sarri che lo ha fatto accomodare in panchina.
Ma che partita sarebbe senza un piccolo scazzo del Mago?
Onestamente, non si può dire che questa stagione abbia abbondato di match così.
Quella che possiamo farci noi da casa è un’opinione parziale, sicuramente influenzata da simpatie o antipatie e dal non essere SARRI… e si sa, da fuori è sempre tutto più facile.
Sarò fin poco drastica e troppo permissiva, ne sono consapevole ma, ieri, ho percepito come la voglia di ricominciare da capo.
Queste le VIBES che mi arrivavano al secondo tempo dallo Stadio Olimpico Grande Torino: tutti agguerriti, sguardo truce e zero moine.
Qui finisce il mio commento ed inizia un altro giro. Settimi in classifica con 40 punti a soli 5 dalla quarta posizione.
Nulla toglierà a ciò che abbiamo visto in questi mesi.
Soporiferi? Non hanno fatto gioco? E lo share non ne ha giovato?
Ma, amici miei, ho notato che sui social
più vi prendono per i fondelli più li premiate preferendo mettere alla berlina chiunque piuttosto che…
Fortuna che, per me, è già bello arrivare a Monaco con un gol di vantaggio…. per dire.
Baci baci, Xoxo 💋