Grande riconoscimento per mister Baroni e la Lazio. Il tecnico biancoceleste è stato nominato “Philadelphia Coach of the Month” e cioè miglior allenatore del mese di ottobre.
E quale migliore INTRO se non questa?
Quella che cade proprio a fagiolo?

Oh, finalmente! Ci voleva proprio un periodo così stracarico di appeal. Un campionato che va di pari passo con le soddisfazioni in Europa League e risolleva così l’hype di un torneo che, almeno nelle fasi iniziali, è sempre passato in sordina.
E con “in sordina” sottintendo trascinato inesorabilmente nel baratro del “non è la Champions League”.

È proprio la ventata d’aria fresca di cui avevamo bisogno.
La mia esternazione arriva dal pensiero che, questo primo posto conquistato, sta regalando gioia gaudio a tre regni biancocelesti.
Mi crea dentro un’ adrenalina come nemmeno un siero anti-age La Roche-Posay a gratis potrebbe! 😂

Che poi sui social c’hanno provato a guastare tutto all’inizio e, le prime due giornate di Europa League, non le ho vissute con leggerezza nonostante l’ottimismo inside.
Avevo nella testa i cringe-commenti ma va così, oramai lo so, idolatrano gli strilloni disfattisti per ostacolare i pochi sani sul carrozzone e poi ti perculano sottolineando quanto trovino inopportuno l’entusiasmo.

Sarà comunque Porto, sarà comunque una gara piena di pathos per il primo posto conquistato e la paura di vederlo sfilare via da sotto le natiche.
Pronto il pubblico delle grandi occasioni in uno stadio Olimpico saturo di sciarpate laziali.
Non potrebbe essere altrimenti… what else?

Che poi va da sé, le partite ravvicinate sono un macigno epico, quasi come il drama Juric che al confronto Terra Amara sembra una gag di Max Giusti in Gialappa’s show.
Lo sa Baroni, lo sanno i giocatori e lo sa anche il mio dottore che giovedì staccherà un’ora e mezza prima……

Sono sincera; finora ho sempre faticato un po’ ad appassionarmi all’Europa League. Ricordo ad esempio macigni colossali come lo Sturm Graz & affini…ma stavolta è tutto diverso. Davvero.

Comunque….

Io mi accontento di vedere “LA BELLA LAZIO “, quella con gli attributi e Pedro che sgomita come un sedicenne affamato di visibilità appena uscito dal vivaio.
Non solo perché potrò scansare tutti i pippardozzi epocali figli del becero pessimismo di alcuni, ma perché checché se ne dica il calcio è anche show.

E con un “dajeeee” molto poco diplomatico, il cuore è sempre a senso unico.
In becco all’aquila e comunque vada, è già un successo.
Non vi siete stufati del continuo disfattismo, dopotutto?
Europa? Io ci credo et Vous?

Baci baci, Xoxo 💋

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