Lo sappiamo bene, il calcio per sua stessa natura si basa sul talento ma ha anche una forte componente di show televisivo.
E’ in virtù di quest’ultima che da anni ci puppiamo le infinite lamentele social, alcune appaiano terribilmente ripetitive e pretestuose, però il talento dovrebbe sempre venire prima di tutto.
E Provedel bisognerebbe preservarlo come un orso polare in via d’estinzione.
Ma onestamente rimango basita nel leggere con quale leggerezza certi tifosi non si facciano scrupoli nel mortificare Maximiano che , alla fine della fiera, è pur sempre un calciatore della Lazio.
Tra lui e Ivan pure io ci vedo proprio l’abisso, pure due se volete, però non dobbiamo nemmeno essere prevenuti dall’inizio in maniera indecente.
Intervistatola da Lazio Style Channel in quel di Auronzo, il portiere portoghese, Luis ha parlato delle sue impressioni sul momento e l’incertezza sul futuro.
” Sono solo 5 giorni che siamo ad Auronzo, ma sono contento del lavoro che stiamo facendo. Arrivare in Italia è sempre difficile, ho vissuto esperienze diverse rispetto a quelle che avevo vissuto negli anni passati. Non capivo quello che mi dicevano e mentalmente era difficile, oggi è cambiato tutto, non mi sono mai sentito così bene. Mi sto trovando bene con il nuovo metodo di allenamento per i portieri, anche con Grigioni si lavorava bene, ma sono felice di come ci stiamo allenando. Io e Provedel cerchiamo di lavorare al meglio, parliamo molto, se non capisco qualcosa glielo chiede, mi piace lavorare con lui.
Come sono cambiato?
Il modo di fare il portiere in Italia è diverso rispetto ai paesi dove ho giocato, ci sono cose che nella mia carriera non avevo mai fatto, cambia il modo di attaccare la palla, l’uno contro uno e non sono.
Sono contento di vivere queste esperienze, anche se ho passato anche cose brutte. Mentalmente sono cresciuto molto, sono pronto per quello che mi riserverà il futuro. È difficile quando arrivi e ti chiedono cose diverse, ti prova mentalmente, pensi che tutto ciò che facevi prima non era giusto. Fisicamente sto bene, qua si lavora più sul campo rispetto a casa e quindi è normale che qualche dolore ci sia.
La vita da padre? È difficile stare lontano da mio figlio, mi manca. Vederlo crescere e non esserci mi dispiace, ma fa parte del mio lavoro. Sono uno che valorizza molto i momenti a casa con la famiglia. Siamo calciatori per 15/20 anni, poi per il resto della vita potrò stare con lui”
Niente giudizio, solo l’opinione spesso e volentieri tremendamente paracula. Non vi pare consona? Perché lo è, ecco.
E’ vero che chi ha talento riesce a farsi strada in ogni caso, altresì è innegabile che ogni tanto serve una seconda opportunità.
Ed è per questo che mi dispiaccio quando vedo giovani silurati che nemmeno i figli della serva.
Cioè, voglio dire, Maximiano pora stella, si era fatto espellere con la stessa velocità di quando imprecano all’Isola dei Famosi….e questo ormai è storia vecchia.
Ma adesso Luis, vedi che puoi fa’ perché sennò poi chi è causa del suo mal…
Baci baci, Xoxo 💋