Avevo pensato che dopo la partenza di Milinkovic non si sarebbe parlato delle paturnie di Alberto….
No, davvero raga’, mi stavo preoccupando.
Ho sviluppato una strana dipendenza da scapocciata random che sarebbe stato crudele privarmene.
Se Luis non sbrocca malamente, non può dirsi estate.

Ve lo dico; io davvero non riuscivo a concepire quel tracotante disagio che ho letto per giorni in vari commenti per mezzo social. Non è concepibile, giuro.

Chiariamoci, stra-amo Luis Alberto e non sarò nemmeno obiettiva –Spoiler Alert– ma, nella vasta gamma delle emozioni umane, vi è anche l’incazzatura.
El Mago tocca punte di trash assurde.

Assicuro, comunque, che il morso di Patric a Donati non avrà mai eguali-

Appunto, -dicevo-, di trash ed incazzature varie ne abbiamo fatto mambassa, ma quando ad essere furente è uno dei migliori in rosa, allora l’attenzione cresce.
Dal primo anno a Formello avvolto nel buio, Alberto non ha vissuto solamente un exploit meraviglioso calcistico, ma anche caratteriale.
Non si è fatto mancare niente: lui è sempre incazzato, anche quando segna.
Becere o discutibili, come volete, le esultanze polemiche che spesso hanno fatto storcere il naso a trequarti della tifoseria laziale, sono da considerare pur sempre manifestazioni non taciute di malessere.

Di solito il caratteraccio è una specie di buffetto sulla spalla a quei calciatori poveri di talento e ricchi di personalità. Non stavolta.

La faccio breve: mi interessa come gioca, le sue querelle social, o vacanziere, o ansiose, mi interessano meno.
E poi in fondo, siamo tutti Luis Alberto.
Noi, amanti del trash, ne abbiamo bisogno.
Abbiamo bisogno dell’umana concezione di un calciatore, abbiamo bisogno di vederlo nei suoi estremismi e nelle sue fragilità.
Per questo #LuisYotequiero.
Nelle giornate storte e nei capricci, tali e quali ai miei.

Narrami, o musa del calcio, l’ira funesta dell’Alberto Luis.

Intanto tra lo spagnolo e tutto il cocuzzaro è tornato sereno.
Dopo il “trentordicesimo” chiarimento sui motivi dell’ ultima ribellione legata al rinnovo e dopo l’ennesima reazione impulsiva, Sarri parrebbe aver capito.

Sarri parrebbe aver capito….Ma è stato meno comprensivo Lotitocome riportato dal Corriere- che ha dato sì l’assenso al rientro in squadra, però ha congelato il rinnovo.
Al momento non se ne parla, tutto è rinviato alla fine di questa sessione di calciomercato, sempre che il patron capitolino non decida di far slittare la chiusura.
Riaccogliere Luis in squadra con un accordo firmato da 4 milioni più bonus sarebbe stato troppo.
Una lezione è stata impartita, anzi due: sarà comminata una multa rispetto alle regole previste dall’accordo collettivo, dovrebbe aggirarsi intorno ai 40.000 euro.

Lo spagnolo è considerato intoccabile dal mister nonostante i suoi continui capricci.
Io non riesco lo stesso a considerarli atteggiamenti indecente.

Uno col suo talento a servizio del “bene comune”, potrebbe anche fare il dito medio in mondovisione.
Redarguito, o multato, di Luis Alberto non puoi comunque farne a meno.

Eccessivamente emotivo, caduto spesso nel trappolone di trasformare proprio l’emotività in rabbia percepita al di fuori con una punta di antipatia.
Forse possiamo imputargli piccole cadute di stile, la mancanza di aplomb, ma noi poi che ne sappiamo?

Tu chiamale se vuoi, emozioni“.
Il calcio ha raccontato sin dalla notte dei tempi storie di calciatori fenomenali con caratteri TERIBBBBILIII.
E se c’è chi la chiama stizza, io la chiamo semplicemente come l’ho sempre chiamata: emotività.

Historia de un número diez..
Quel che muove il suo talento è quello che gli passa per la testa, anzi, per il cuore.

Questa è solamente la storia –non banale– di un calciatore “straordinario” che semplicemente è un uomo “normale“.

Lasciatelo stare e lasciatelo a Sarri.

Non ve sta bene LUIS ALBERTO?
Vi mando AKPA AKPRO a casa a fa’ du’ passaggi nel salone…

Baci baci, Xoxo 💋

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