Nell’ordierna conferenza stampa, ha preso parola Danilo Cataldi. Di seguito le sue dichiarazioni.
Qual è il quadro dei primi giorni di ritiro?
“Il quadro è buono, stiamo lavorando bene. Soprattutto in questa settimana abbiamo fatto un buon lavoro fisico. Anche con la palla si lavora a una buona intensità. Siamo contenti. Lo spogliatoio è buono, siamo più o meno quelli dell’anno scorso. Ci stiamo concentrando”.
I casi di Felipe e Keita?
“Non l’abbiamo gestiti noi, dobbiamo fare solo i calciatori. Sono situazioni che valuta la società”.
C’è scetticismo nell’ambiente…
“Lo scetticismo dei tifosi ci può stare. E’ stato un inizio di stagione travagliato, era stata fatta una scelta, poi per una serie di problemi non è stata possibile. E’ un inizio diverso da quello che ci si aspettava. Poi se faremo bene sono sicuro che i tifosi ci daranno una mano”.
Come si è reinserito Keita? Si è confrontato con voi?
“C’è stato un piccolo confronto, una chiacchierata tra di noi, il gruppo e lo staff. Ha spiegato la sua situazione e ha ripreso gli allenamenti con noi”.
Hai voglia di specializzarti in un ruolo?
“Sì, sarebbe importante sapere il mio ruolo. Io mi alleno, sto dove mi dice il mister e cerco di dare sempre il massimo. Oggi ho fatto un piccolo cambio con Morrison, il mister sta valutando le situazioni. Sarà lui a decidere la mia posizione…”.
Ti senti pronto per battere i calci piazzati?
“Sì, mi sentirei pronto. Forse ci sarebbe qualche problema se dovesse capitare qualche calcio piazzato e lo dovessi sbagliare. Se ci sarà Lucas in campo vedremo. Anche lui ha il piede per fare bene sui calci da fermo”.
Cosa vuoi dire ai tifosi?
“E’ difficile dirgli qualcosa. Il loro apporto ci è mancato nella scorsa stagione. Non ne facciamo un mistero. Due anni fa, quando siamo arrivati terzi, ci hanno dato una grossa mano. Un pubblico così ti carica e mette pressione agli avversari anche quando c’è stanchezza in campo. L’anno scorso non è stato positivo. Posso solo dirgli di starci vicino”.
Hai sentito Biglia? Gli consiglieresti di restare?
“Non l’ho sentito, gli ho mandato un messaggio la sera della finale della Copa America. Ovviamente non mi ha risposto (ride, ndr). Il mio consiglio è quello di fare quello che si sente di fare. Ha talento, è talmente intelligente che sa quello che vuole. Gli auguro il meglio, se resterà sarà meglio per noi”.
Cosa ti aspetti dalla tua stagione?
“Come gruppo dobbiamo fare tutti qualcosa di più. Dall’anno scorso sono cambiate tante cose, sono andati via pezzi importanti per lo spogliatoio, non sto qui a fare i nomi. Non c’è più quel peso importante che possono dare certi giocatori. Quindi tutti dobbiamo dare di più. Io personalmente vorrei confermare quanto fatto due anni fa. La scorsa non è stata una bella stagione, voglio fare qualcosa di importante per la squadra, la città e i tifosi”.
Ti senti in grado di fare un doppio ruolo? Cosa hai imparato dalla scorsa stagione?
“L’anno scorso mi è servito, nessuno impara se non fa mai niente di sbagliato. Abbiamo avuto problemi di squadra, sono andato in difficoltà. Ho avuto qualche problema extra-calcio che mi ha un po’ scombussolato. Spero che la scorsa stagione serva per fare meglio in futuro. Ho sempre detto di saper fare meglio la mezzala, ho quasi sempre giocato in quella posizione. Due anni fa ho giocato a volte in coppia con Biglia e Parolo. Il regista è un ruolo delicato, è difficile imparare così su due piedi. Bisogna farlo in modo costante. Nessun calciatore in quel ruolo fa così bene con sole due partite alle spalle”.
Perché il numero 5?
“E’ un numero definitivo, l’avrei preso a prescindere dal ruolo. Volevo prenderlo già due anni fa, c’era Biglia e non mi sono permesso. Poi l’ha avuto Braafheid. Non c’è una motivazione particolare, l’avevo nelle finali Scudetto Primavera, ce l’aveva Zidane. L’ho preso per questo. Se ho avvertito Brocchi? Ancora no (ride, ndr)”.