La Lazio dei giovani, dei debuttanti e debuttante per certi versi lo è anche Simone Inzaghi, dalla Primavera alla Serie A. Debuttante però nel senso buono del termine, messo su una panchina rovente in un post-Bilesa quasi apocalittico tra le critiche del pre-campionato piovute come grandine. Una squadra tra le mani fatta di ragazzi, a cui era magari anche abituato, ma a San Siro è balzata agli occhi la confusione tattica.

 La società quest’anno ha deciso di puntare su alcuni elementi che nel 2013 avevano vinto lo scudetto in Primavera: Lombardi,Murgia e Strakosha. Giovani che, insieme agli oramai esperti Keita, Cataldi e Felipe Anderson, vanno a completare la rosa biancoceleste. Poi ci sono i neo arrivati in quel di Formello; Bastos, Luis Alberto, Lukaku, età media appena 24 anni.

 

La formazione dei senatori è stata offuscata dai ragazzi e ringiovanita la squadra, con alla leadreship un tecnico tra i più giovani in Italia, allora si deve crescere tutti insieme.  Il gruppo ancora non è coeso e lo schema di gioco cambia spesso, una possibilità la si dà a tutti. Che sia giusto o sbagliato la sentenza ai posteri, ma forse ora il compito del mister è quello di ordinare il caos. Una squadra giovane che deve trovare assolutamente una identità prima che il campionato prenda una brutta piega.

 

Siamo ancora largamente nei tempi, ma la confusione appare regnare sovrana non solo in campo, ma anche nei pensieri di Inzaghi. Cambiare scacchiere tattico in corsa oramai sembra per lui diventata consuetudine e le sicurezze buttate all’ortica, semmai sono esistite in questo avvio. Moduli inesistenti che variano a seconda dell’andamento della partita, questo caos non fa altro che accrescere quello già esistente tra i giocatori. 

 

E’ ora per Simone di affidarsi a schemi concreti e portarli avanti, questo precariato tra panchina e titolarità non fa bene a nessuno. Non fa bene soprattutto ai ragazzi d’oro, Felipe e Keita, che si vedono relegati in panchina per problemi di scelte azzardate e rischiose. Tutto questo ad ora si somma alle assenze pesantissime di Biglia e Marchetti. Allora la mia domanda sorge qui: già due dei titolari più forti che hai non ci sono, perchè privarsi dei gioiellini di casa Formello tenendoli ai box per 45 minuti netti? 

 

L’impatto col match all’avvio non era stato malaccio, questo dobbiamo ammetterlo, ma le pecche son sbucate fuori strada facendo, una su tutte Djordjevic che , caro mister, proprio non va bene. Isteria, precarietà, cerchiamo di navigare senza troppi scossoni! IL dito non lo puntiamo contro e ce lo teniamo in tasca, facciamo solo una richiesta: Simone metti ordine nella testa ed in campo, deciditi, affidati ad uno schema, dopotutto la teoria del Big Bang è contestata ache quella!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *