“Una vita da mediano” quella di Marco Parolo da Gallarate. Arrivato ad indossare la maglia dell’Aquila nel 2014. in appena due anni è entrato nel cuore di tutti, a quanto pare anche in quello della dirigenza che ha deciso di ritoccare, e non poco, la data di scadenza sul contratto.
E mentre tutti aspettavano il rinnovo di Biglia e di De Vrij, a sorpresa arriva quello dell centrocampista della Nazionale. Un vero e proprio patto d’acciaio e biancoceleste fino 2022. Questa è la testimonianza più sincera di quanto sia fondamentale ed imprescindibile in campo sì, ma anche nello spogliatoio e quando finirà la carriera, o almeno così gli è stato promesso, per lui sarà pronto un posto in giacca e cravatta nella dirigenza. Lazio- Parolo: un amore così grande!
Qualcuno ha storto il naso pensando al centrocampista di Gallarate in biancoceleste sino al raggiungimento dei 37 anni, ma Parolo è il polmone della Lazio intera, non si è risparmiato mai ed il suo minutaggio in campo lo dimostra. E’ l’immagine giusta, umile, lavoratore ed i complimenti sono arrivati anche da Suor Paola dopo la cena di beneficienza per Amatrice: “Che bravo Marco!”. Il rinnovo se lo è meritato in campo, anche nel corso degli Europei e cosa che, a guardare un pò le varie diatribe, soprattutto ha meritato fuori dal rettangolo verde.
Fino al 2022 con un ingaggio che sfiora i 2 mln netti e se qualcuno dice che non è un top player, io dico che a volte si devono premiare anche i lavoratori, gli uomini di fatica, il polmone vero di questa squadra e perchè no, magari meriterebbe i gradi di vice Biglia.
L’immagine giusta per la Lazio e l’immagine del calciatore vero: mai un gesto sopra le righe, una parola fuori posto, uno sfogo sui social, ma testa bassa e lavorare! Non un tatuaggio eccessivo o un taglio di capelli alla Pogba, mai stizzito neanche quando si perde. L’esempio che tutti i ragazzini col pallone tra i piedi dovrebbero seguire e non i soliti “calciatori da copertine patinate”. Marco la testa non se l’è mai montata, la tiene ben salda sulle spalle ed è il ragazzo della porta accanto.
Bisognerebbe forse suggerire ad Inzaghi di considerarlo un pò il sostituto di Biglia senza fare troppi esperimenti. Fino a 37 anni con la Lazio, un patto d’acciaio e a quelli storcono il naso, dico solamente: avanti i lavoratori, avanti il polmone di una squadra intera!