Radu si era allenato tutta la settimana, ma quando è stata confermata la rosa titolare, il suo nome non solo non figurava in campo, ma neanche tra quelli in panchina. 

 Al suo posto c’è Lukaku e fin qui nulla di anormale, tant’è che era trapelata l’indicrezione di un infortunio last-minute, notizia riportata poi anche dai giornalisti. La cosa però non quadrava lo stesso: a Paideia non si era presentato nei due giorni antecedenti il match e soprattutto, Radu era stato escluso dalla trasferta seppur convocato.

 

A svelare l’arcano mistero ci ha pesato poi “Il Tempo” e la realtà supera la fantasia: una puntura di insetto poche ora prima del match, il dottor Rodia coordinatore dello staff medico allora decide di somministrare al difensore del cortisone. Che il cortisone sia una sostanza vietata prima di una gara ufficiale in qualsisasi voglia disciplina sportiva, se non è risaputo per tutti, lo è per la stra grande maggioranza delle persone.

 

C’è molta severità adesso quando si parla di doping, oramai la lista delle sostanze vietate è conosciuta e le disattenzioni non vengono tollerate. Se Radu avesse giocato avrebbe rischiato fino a due anni di squalifica, è stata così consigliata al club una sospensione di almeno tre giorni perchè il cortisone sia smaltito interamente.

 

Non è un segreto che lo staff medico dei biancocelesti abbia sempre convinto meno dei giocatori in campo, di polemiche ce ne son state, forse bisognerebbe ricordare al presidente Lotito di investire anche in questo reparto!

 

 

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