Nonostante la vittoria e l’ottimo momento tanti cercano sempre e comunque di trovare criticità.
C’è chi si accanisce su Marchetti autore invece di due grandi prestazioni nelle ultime due giornate o chi cerca ad ogni costo la polemica intorno a Lucas Biglia reo di avere un agente che ha ringraziato i medici della nazionale argentina che seguono il giocatore da anni e anni invece che quelli della Lazio (quando poi il centrocampista ha ringraziato anche quelli della Lazio a voce). Strano perchè quando De Vrij andò a curarsi in Olanda o quando Miroslav Klose passava più tempo in Germania che in Italia poichè lì aveva i medici di fiducia nessuno ha aperto un caso. Il punto focale invece è un altro: la Lazio è tornata a splendere!
Forse è proprio questo che dà fastidio. Nonostante gli infortuni, tanti, la Lazio è competitiva e si prepara a sfidare il Napoli (forse la più quotata per lo scudetto dopo la Juventus ad inizio anno) alla pari grazie ad una solidità di squadra ritrovata ed un tridente da sogno ben sorretto da tutta la squadra.
Di certo non bisogna farsi prendere dai facili entusiasmi ma tutti quelli che pensavano ad una Lazio sconfitta in partenza senza nulla da chiedere al campionato si sbagliavano: questa Lazio può stupire come fece quella di Pioli.
Può farlo perchè in porta sembra aver ritrovato il Marchetti delle grandi annate; perchè la difesa è rimasta competitiva nonostante gli infortuni, più o meno lunghi, in questo periodo di De Vrij (ritenuto il calciatore più forte in rosa), Bastos (titolare), Basta (titolare), Lukaku e Radu; perchè il centrocampo ha retto bene l’assenza di Lucas Biglia ora ritornato in gruppo con un Parolo ritrovato rispetto allo scorso anno, un Milinkovic cresciuto tanto e tutti, dai giovani in rampa di lancio a senatori come Lulic, pronti al sacrificio per il compagno e per la squadra; e soprattutto perchè lì davanti abbiamo KIA che non è una macchina (che altrimenti dovrebbe essere perlomeno una porsche per reggere il confronto) ma è uno dei tridenti più forti della Serie A: Keita Balde Diao, Ciro Immobile e Felipe Anderson. Tutti e tre continuano a dare sensazioni più che positive con il senegalese che salta l’uomo con una facilità disarmante, con il brasiliano sempre più convincente e padrone del campo grazie alla sua qualità e alle letture, splendide, del gioco che portano tanti assist e con il bomber italiano che lascia increduli ricordando quasi Beppe Signori. Segna sempre lui.
Una nota di merito va anche ad Inzaghi che ri-presa la barca in piena tempesta e con l’albero maestro rotto è riuscito da gran condottiero a costruire qualcosa di molto buono e futuribile vista la media di età molto bassa.
La Lazio è tornata a splendere, i suoi tifosi invece no.
Il nostro invito è di tornare allo stadio per godersi quest’annata e al tempo stesso spingere questi ragazzi a coltivare ambizioni sempre più grandi con questi colori. Da sempre si è considerati il dodicesimo uomo in campo, alla curva è dedicata la maglia ritirata numero 12, ma ora è tempo di dimostrare che questa dedica è ancora veritiera attualmente.
I ragazzi lo meritano. La nostra storia lo merita.