E’ finito un altro campionato e i tifosi non potranno certamente lamentarsi per i risultati conseguiti dalla squadra. Usciti indenni ( o quasi ) dalla “farsa” del caso Bielsa e dagli undici abbonati in prevendita, abbiamo concluso alla grande con il 7 a 3 rifilato alla Sampdoria, davanti a circa 45.000 persone festanti.
Ed è stato un campionato di rilievo, quello della Lazio, con grandi soddisfazioni per i tifosi, e con l’eliminazione della Roma nella semifinale di Coppa e la grande vittoria in Campionato per 3 a 1: pagine indimenticabili che rimarranno un ricordo indelebile per tutti noi tifosi innamorati di questi colori.
Tutto quello che è accaduto dopo (non esclusa la finale di Coppa Italia, persa in maniera fin troppo arrendevole…) fa parte dell’altra faccia della Lazio, quella faccia che ti fa pensare che la Lazio, è sempre la Lazio, e che neanche quando tutto procede per il meglio è legittimo attendersi da essa un comportamento razionale più responsabile. E sì, perché una grande squadra, quando scende in campo, deve pensare anche a difendere il suo prestigio, la sua dignità, la sua storia gloriosa! E una grande squadra, anche se in gioco non c’è nulla, non molla, non si lascia andare, lotta, vince spietatamente, sempre cinicamente concentrata sul risultato. Però, cari tifosi, non vi lamentate se la Lazio è così, starei per dire, se la Lazio è assurdamente così !Questo è il suo DNA, il fascino indiscreto e misterioso della sua incompiutezza, la sua folle irrazionalità, la sua debolezza: la Lazio è una squadra meravigliosamente “umana”, ed è per questo forse che la Lazio è un po’ tutti noi! Chissa!