Lasciando da una parte la fitta al cuore nel vedere Biglia dall’altra parte della barricata, so che in tanti non saranno d’accordo, la cattiveria della Lazio mi ha fatto dimenticare la “perdita”. Biglia chi?
Da un inizio incerto, come il cielo che si era improvvisamente schiarito, così i ragazzi di Inzaghi prendono forza salendo in cattedra: questa è casa nostra e comandiamo noi!
Il solito noto: Ciro Immobile. Due cross grandi: capitano Senad. La sorpresa: Luis Alberto. La conferma: Milinkovic-Savic. Questi gli ingredienti mischiati a dovere da mister Inzaghi e la vittoria è servita come pranzo della domenica al quale tutti i laziali sono stati invitati a banchettare sulla carcassa del Diavolo moribondo.
Montella torna all’inferno con Bonucci, Biglia e tutti i nuovi acquisti da scudetto al seguito.
E se il Milan è stato candidato al Tricolore, vedendo la Lazio …. Ma la sapete la differenza tra noi e gli altri? Nessun proclama, nessuna auto incoronazione, nessun trono da cui cadere a maggio con le natiche a terra.
Il nuovo Lucas meglio del vecchio e l’ex capitano prende quattro schiaffi in piena faccia. Così doveva essere questo incontro e questo ritorno tra di noi.
Unica pecca: quel lieve addormentarsi e gingillarsi sugli allori, con giochetti, tacchetti ed altri inutili virtuosismi da scuola calcio. Ed in questa fase l’uomo più importante : Strakosha. Thomas dei miracoli che mette una pezza sulla difesa a tratti “sbrindellata”.
Al 93’esimo ecco la “Parolata” e rosso per Marco, bye bye e tanti saluti ai pupi. Intanto dalla parte rossonera i cinesi disperati pensando anche all’ingaggio di Donnarumma che dopo aver avuto vita facile nelle due sfide precedenti, arrivata la Lazio ne prende quattro e come se niente fosse, si gonfia il petto.
Sì festeggia oggi, domani ma per mister e la sua gang testa a giovedì in trasferta per l’inizio del cammino in Europa contro il Vitesse. Ma attenzione, non è finita perché il ritmo sale, infatti domenica la partita in terra genovese e mercoledì, ahinoi, il Napoli sarà nostro ospite all’Olimpico.
Un plauso prima di tutto però va al vero “uomo Lazio”: Simone Inzaghi. Capitano morale che racchiude lo spirito biancoceleste in ogni esultanza forse “poco elegante” , ma che un tifoso capisce. Grazie mister “Mone”!