Una super Lazio devasta il Milan nella terza giornata di campionato per 4-1 grazie ad un mostruoso Ciro immobile che mette dietro le spalle di Donnarumma tre gol, ed un gol quello del poker di un delizioso Luis Alberto.
Parte la gara con i tanti tifosi del Milan illusi di vedersi una grande squadra, la loro, invece di grande squadra in campo ce ne’ una, ed è la loro avversaria, la Lazio, che Inzaghi e Farris mettono in campo con il modulo più scorbutico del mondo per affrontarli, quel 3/4/2/1 trovato in una notte di mezza estate contro la Juventus e per ora mai lasciato da parte.
Milan che all’alba della partita gioca come se volesse dettare i tempi, e fare la gara, presuppongo volesse imitare una grande d’Europa, tipo il Real Madrid che viene sul campo di una piccola e gioca con la sufficienza necessaria a portare a casa il risultato, non facendo però i conti con le illusioni del loro spogliatoio e dell’ambiente che scrive di questi sopravvalutati.
Davanti c’era la Lazio, squadra, vera, solida, compatta, cattiva, rognosa, antipatica, scorbutica e tanto amata dai suoi tifosi, e dunque quel palleggio da torello tra primo e secondo tempo, dopo pochi minuti viene a diminuire come la spocchia dei tifosi del Milan.
Le Aquile sembrano scherzare con il diavolo, e fanno capire a Montella che possono vincere la partita come e quando vogliono, dopo una ventina di minuti quando la Lazio va vicino al vantaggio su corner, ma la palla danza in area ma nessuno la spinge dentro.
Da quel momento in poi, c’e’ solo la Lazio sul rettangolo verde che prende in mano il frustino e a suon di schicchere sottomette i super campioni iperpagati del Milan, Il palleggio che era dei rossoneri come d’incanto diventa materiale da visionare per le aquile, con Inzaghi che si compiace vedendo quello spettacolo.
Milan che ha fatto vedere dei bei palleggi, ma ai gol ci pensa Ciro Immobile, che apre le danze su calcio di rigore al minuto numero 38^ provocato da Luis Alberto, palla sul dischetto, fiati sospesi, e boato liberatorio, inizia la festa.
Con la Lazio che la fa da padrona c’e’ solo da aspettarsi il gol del raddoppio che arriva al 42^ con una giocata spaziale, traversone intergalattico di Lulic, e tiro al volo del super bomber Immobile che mette ad incrociare un missile che si insacca fragorosamente dentro la rete, gol visto in diretta da Giove , due a zero per la gioia dei Laziali riusciti ad arrivare allo stadio.
Partita che tra gli applausi scroscianti termina nella sua prima frazione di gara con il doppio vantaggio biancoceleste, ed autostima a mille di tutto l’ambiente, morale sotto le cose formali del Milan.
Inizia la seconda parte della gara, il pensiero di tutti è quello di tenere duro i primi dieci minuti perché il Milan sarà arrabbiato, e magari Montella chissà cosa si sarà inventato, invece il canovaccio è quello, palleggio collegiale del Milan e Lazio che agguanta la preda dopo tre minuti dall’inizio del secondo tempo, approfittando di break al centrocampo, e Parolo sussurrando versi d’amore manda a rete per la terza volta Immobile, che tanto per cambiare come un rapace fulmina Donnarumma.
Tre a zero dunque, delirio allo stato puro, gioia per tutti allo stadio, per i più piccoli, ma il pensiero va a quelle persone che per una gestione sbagliata di tutta una vicenda di allerta meteorologica non ha potuto gustarsi lo spettacolo, pur avendo pagato il biglietto.
Partita in ghiaccio, Lazio straripante in ogni dove, tatticismi difensivi, impostazione anche se leggermente grossolana, ma molto efficace, gli interpreti sono diversi e non possono avere assonanze anche nel giro palla, mi riferisco ad un Leiva che quando detta i movimenti non è la massima espressione della geometria, ma cavolo che carisma che importanza, che forza fisica, che giocatore!
Nel mentre ci godiamo le scene di giubilo, e tra cori di sfotto’, ecco che riparte la Lazio in contropiede micidiale, arriva di nuovo e con una velocità assurda dalle parti del portiere del Milan che oggi non ne può più di vedere maglie biancocelesti che gli buttano dentro palloni, ma Lukaku si ingrifa sulla fascia, lascia tutti sul posto, serve immobile che arriva fino al centro dell’area di rigore, e poi serve Luis Alberto che solo soletto la piazza per il gol del 4-0.
Bello esaltante e delirante, la tradizione con il Milan negli ultimi anni è un po’ invertita, ma ricordo di decenni senza vincere nemmeno all’olimpico , ed ora cosi quattro gol, manco fosse la Spal, squadra che tra le altre cose ha meglio figurato in casa dei biancocelesti.
Partita che è finita già da un pezzo, ma regala una piccola esultanza allo spicchio dei tifosi ospiti, che al gol di Montolivo, tra l’altro molto fortunoso, ha un reflusso di orgoglio e di illusione, quasi come avessero l’intenzione di rimontare il march.
Idea che passa rapidamente quando la Lazio si mette dietro a masticare gomme americane, e fumare pipe, a g