Ha segnato contro la Fiorentina, in Europa tra i difensori è al record insieme a Vastergard, perché non è consueto arrivare a 4 centri se fai parte della linea di retroguardia.
Si può capire allora perché la Lazio stia facendo il possibile per non farselo sfuggire, ma pur essendo andata incontro alle richieste dell’olandese e del suo entourage, la firma non arriva.
I suoi numeri parlano chiaro e quando arrivò in quel di Formello come miglior difensore del Mondiale 2014, tutti si aspettavano quello che poi realmente videro. Aveva scelto il campionato nostrano perché per un difensore il calcio italiano è una grande scuola e la sua crescita è continuata in maniera esponenziale.
Prima del sanguinoso intervento del VAR, era proprio lui che stava regalando la vittoria a Simone Inzaghi.
Aveva scelto il Belpaese e la Lazio sì, ma forse solamente come tappa passeggera nella sua carriera prima di approdare ad un grande club europeo.
Questo fa pensare quella firma che non arriva.
In molti avevano sperato che dopo gli anni trascorsi nella capitale, la Lazio sì fosse entrata nel cuore, ma il rinnovo nonostante fosse stato avvolto da avvisaglie ottimistiche, sta diventando una trattativa estenuante.
Più volte De Vrij ha manifestato il desiderio di rimanere in biancoceleste seppur le avances della Juve si facevano insistenti così come quelle dell’Atletico Madrid e del Liverpool.
Lazio? Forse sì, ma ci sono delle condizioni chiare…
Stefan chiede 3 mln netti a stagione, Lotito pare sia andato incontro a ciò alzando la precedente proposta di 2 mln più bonus, in più c’è la clausola rescissoria e qui c’è il marasma. Il giocatore la vorrebbe fissare tra i 20 ed i 25 mln, in barba ai 30 mln pensati dalla società, che è già scesa un bel po’.
La situazione diventa preoccupante perché ad ora tra le parti tutto è in standby, congelato in stallo. L’uno aspetta un piccolo passo dall’altro, ma il gioco diventa pericoloso perché l’1 gennaio De Vrij sarà libero di andarsene mandando in tilt anche Inzaghi che con la Lazio dovrà battersi su tre fronti: Europa League, campionato e Coppa Italia.
Certo il tecnico piacentino non sarebbe felice di perdere un pezzo importante a metà campionato dovendo rabattarsi qui e lì per tamponarne l’assenza.
Un finale che la Lazio certo non vuole, come non vuole che tra le pretendenti sia una di queste la terza a godere!