Attendere un anno e sapere il giorno in cui festeggiare, è il vero solco che ci distingue in questa città che comunque fatica ad accettarci, una maggioranza della gente che è inglobata nella metropoli, ma tanto lontana dalla vera romanità mal digerisce la nostra purezza di spirito.
Romanità e Lazialità sono sostantivi che nella loro forma sembrano distanti, ma chi conosce le vere mentalità, e le miscele con le quali sono stati creati possiamo dire che sono quasi sinonimi uno dell’altro.
Romanità, non è solo essere o vivere nella città eterna, ma è soprattutto condividere certi valori, anche, e soprattutto da fuori la città, in un certo qual modo essere romani vuol dire essere parte di un pensiero, di un mondo, di un impero, che anche se non esiste più nelle cartine geografiche e politiche rimarrà scolpito nei secoli.
Lazialità è la stessa medesima cosa, essere Laziali è condividere la romanità nel mondo, è essere orgogliosi e fieri di ciò che si rappresenta, e che si è rappresentato in passato, senza mai cadere nello sconforto e prendere di buono tutto ciò che di male ci è stato fatto nei decenni.
Centodiciotto anni, amarti e coccolarti non come una vecchina che non ha più fiato perchè ormai al tramonto della sua vita fisiologia, ma prenderti sotto la nostra ala protettrice con vigore, con forza e con ardore.
Non sei vecchia, sei la più moderna ultracentenaria che conosco, quando indossi quegli abiti canditi, puri, mi dai i brividi, mi sento come se dentro si accendesse un fuoco, un vulcano, un magma pronto ad esplodere, esplosione d’amore e di protezione.
Ti sarò sempre accanto fin quando le mie dita potranno scrivere, e fino a quando la mia testa sarà in grado di ragionare.
Non potrei mai lasciarti sola, non potrei mai vedere che qualcuno ti faccia del male senza che io intervenga.
Cara Lazio mia, cara Lazio nostra, mettiti in posa e fatti rimirare nella tua eterna bellezze, ed attendi ognuno di noi che oggi festanti ti faremo gli auguri.
FORZA LAZIO SEMPRE
SOLI CONTRO TUTTI
PAURA MAI, AVANTI LAZIO