“Ale” Murgia ha deciso di raccontarsi al Corriere dello Sport. Il giocatore ha parlato della Lazio, della Nazionale e non poteva certamente non iniziare dal gol in Supercoppa.

 «Quell’emozione resta un passaggio fondamentale. Anche perché ha avuto un peso importante. Lavoro per cercare altri gol così, anche più belli e più importanti se possibile. Lo vedo come un punto di partenza. Tra i tifosi della Lazio c’è chi me lo ricorda sempre: tanta gente mi ferma chiamandomi ancora “l’uomo del 3-2”. Sembra passato tanto tempo, è vero, ma certamente sono emozioni che non dimentico e che mi aiutano ad andare sempre più forte. Non sono io a vantarmi, non solo il tipo. Ma è capitato per esempio che Milinkovic ogni tanto dica a qualcun’altro, per scherzare: Lascia stare Murgia, lui è quello del 3-2 alla Juve…».

BILANCIO 

«Sono molto soddisfatto, nella Lazio sto trovando spazio in una squadra che ha grandissimi campioni. In Nazionale sono molto felice, è sempre un onore essere convocato in azzurro. Credo di aver fatto un buon percorso in Unider 21 e ora sono pronto a giocarmi le mie carte perché vorrei diventare un punto di fierimento di questa squadra e a lasciare il segno con questa maglia, magari arrivando a una bella soddisfazione tra un anno, quando giocheremo l’Europeo ‘italiano’ e in palio ci sarà l’accesso all’Olimpiade del 2020».

LAZIO E NAZIONALE

«Lazio? Non è facile trovare spazio, il livello della squadra è molto alto e più passa il tempo più l’asticella si alza. Per noi giovani non è semplice. Come accade anche qui in Under 21, non guardo presenze e minuti trascorsi, semmai la qualità del mio lavoro e del tempo che passo in campo. Mister Evani? L’impressione è che sarà in grado di fare bene e insegnarci tanto. Come è stato finora nella Lazio con Inzaghi, che non smetterò mai di ringraziare».

 

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