Passa il tempo e non sento parlare della notte a Liverpool, di tentato omicidio, di gravi fatti di cronaca, quando poi 4 figurine ebbero un eco spropositato.

La stampa è complice! Per carità io non giustifico il gesto, anche se fu copiato da quello romanista del 2013, stessa foto di Anna Frank con la maglia della Lazio, lo definisco “stupido”, però non criminale.

I “crimini da stadio” sono ben altri, portano i nomi di Vincenzo Paparelli e Ciro Esposito ad esempio, hanno la mancata indignazione per Gabriele Sandri.

In Italia però il problema sono 4 figurine! Imputate per altro solamente alle mani laziali, nessuno parlò anni prima per quelle romaniste o per le frasi sui muri “Anna Frank tifa Lazio”. E reputo quello che seguì una patetica pantomima. Ma a Roma è sempre stato così: due pesi e due misure.

Nessuno sta strumentalizzando la tragedia di Sean Cox per puntare il dito contro la squadra e la tifoseria avversaria, la colpa non è della società di Pallotta, anche se da loro non abbiamo avuto lo stesso rispetto.

I supporters romanisti dovrebbero essere basiti e schifati, rivoltarsi contro quei mezzi uomini che sono andati a Liverpool… Invece che fanno? Tacciono. Però, eh però, per fare i santarelli mi ricordo le foto, le storie su Instagram, tutti erano Anna Frank, tutti improvvisamente avevano risvegliato quel senso civico e storico ricordando l’Olocausto.

Addirittura Di Francesco vestì i panni dell’indignato speciale, non gli mancarono le parole da copioncino da quattro soldi prestampato, quando il figlio esultava con la mano destra alzata, nel chiaro e lampante saluto romano. Perché Di Francesco ora non sta parlando?

Quattro figurine hanno scatenato partite a porte chiuse, un’inchiesta infinita ed una coltellata non lo fa. “Teatro dell’assurdo”. Ecco cosa. Non apiccicate adesivi , non sta bene passare da razzisti, ma gli scontri, le vittime , su questo possiamo tacere o raccontarlo distrattamente.

Erano loro a doverci rappresentare in Europa, non avevano forse detto così? Bella figura ha fatto l’Italia, soprattutto con l’assenteismo degli organi di stampa, dei comunicati alla famiglia da parte del presidente del CONI.

L’Italia è quella che si batte il pugno sul petto per 4 figurine lasciate allo stadio. E poi fa finta di niente, guarda dall’altra parte quando ci sarebbe davvero qualcosa di cui parlare per riempire i tg. C’è l’immagine di un uomo in terra, allo stadio. Di un gruppo di persone che lo picchiano, senza motivo.

Ricordate però: il problema in Italia sono 4 figurine!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *