Sono passati quasi quarant’anni dalla morte di Vincenzo Paparelli, per mano di un razzo sparato dalla Curva Sud durante un derby, eppure i tifosi romanisti sembrano non voler far cicatrizzare la ferita.
Uno sfottò insensato ed insensibile, perché indipendentemente da ciò che succede in campo, alla rivalità capitolina, loro non hanno ancora capito che non vi è nulla di simpatico, ma è solo infamia.
I laziali sono tristemente abituati a questa normalità: sono una tifoseria becera. Ed è proprio questo che è grave, la continua viltà giallorossa.
Dopo l’esclusione dalla Champions League, sono nuovamente ricorsi ad insulti verso Vincenzo Paparelli, in risposta ai simpatici sfottò biancococelesti.
È ora di dire basta e lo fa Gabriele, il figlio, che ha tuomtuo sul proprio account Facebook:
«Visto che ogni volta che perdete, cioè sempre, ve la prendete con il mio povero papà, volevo avvertirvi che una querela non verrà negata a nessuno! Sia chiaro».
Perché loro non capiscono che non c’è nulla da ridere, o forse non ricordano che si chiamava Vincenzo Paparelli ed è stato assassinato dalla tifoseria romanista!
Vergogna!