Portiere Nazionale e non solo juventino, una delle ultime bandiere italiane, arriva al doloroso saluto ai campi di calcio.
Gigi è pronto a lasciare la “porta di una vita” cedendo la fascia di capitano al successo Chiellini.
Buffon e i tifosi della Lazio, un legame che affonda le sue radici nel tempo. Un rapporto straordinario che si è creato, per caso e in modo spontaneo. Un ultimo esempio di questo amore ufficializzato negli anni, lo abbiamo avuto la sera della Supercoppa. Dopo il break, nell’afoso stadio Olimpico, uno dei primi a rientrare è proprio il portiere bianconero e trova sistemazione tra i pali sotto la Curva Nord. Nonostante il passivo, aspetta un secondo prima di infilare i guantoni, si gira ed applaude il popolo laziale.
È difficilissimo salutare un altro giocatore con cui siamo cresciuti, che ogni domenica era lì con noi, passava il tempo e lui parava, con la Juventus o in Nazionale.
Il suo nome è garanzia di talento “Made in Italy”, lui che ha deciso di non abbandonare il club torinese nemmeno nel momento più buio.
Ieri mattina, in conferenza stampa, Gigi Buffon ha parlato prima di salutare i tifosi bianconeri ed aver conquistato l’ennesimo scudetto consecutivo e forse è meglio lasciar spazio alle sue parole piuttosto che alle mie:
“È una giornata particolare per me, ma ci arrivo con serenità e appagamento. Saluto Chiellini, che prenderà i gradi di capitano al posto mio. E’ stato un percorso bellissimo. Non volevo arrivare alla fine di questo percorso da sopportato o da giocatore che aveva fuso il motore. Così non è stato e sono orgoglioso di aver potuto esprimere delle prestazioni all’altezza. Questa per me è la più grande gratificazione. Non era scontato essere così longevo e insieme performante”.