“Il mio arrivo al Nantes è dovuto a una serie di motivi. Ho trascorso quattro anni a Roma, questa stagione è quella che porta agli Europei e la mia nazionale potrebbe qualificarsi. Avevo bisogno di andare in una squadra che mi facesse sentire importante. Qui ho trovato un grande gruppo”.
Inizia così l’intervista rilasciata da Lorik Cana al portale butfootballclub.fr. Il centrale albanese ripercorre le tappe della trattativa che lo hanno portato sulle rive della Loira. Di seguito l’intervista integrale.
L’interesse del Nantes quanto è recente?
“Alla fine della scorsa stagione, dopo l’amichevole contro la Francia, sono stato contattato da un club. Avrei dovuto firmare con questo club a luglio, ma nel calcio ci sono sempre dei colpi di scena che non possiamo prevedere. Intanto alla Lazio avevano già formato il gruppo per la nuova stagione, così ho deciso di continuare a cercare una nuova sistemazione che mi potesse soddisfare. C’erano molte società interessate, in particolar modo di altri continenti. Parlo di club molto attrezzati…”.
A questo punto è entrato in gioco il Nantes…
“Con il Nantes è stato tutto molto spontaneo. Il direttore generale Franck Kita e il presidente sono entrati in contatto con me, ci siamo visti e abbiamo parlato. Mi hanno illustrato il loro progetto e mi hanno detto che mi volevano fortemente, io ho ascoltato con molta attenzione e ho dato subito la mia disponibilità. Conoscevo già il posto, la storia di questo club, lo stadio e il pubblico. Questa è una società molto apprezzata, la conoscevo già da avversario avendola affrontata col PSG e col Marsiglia. Il Nantes ha da sempre una grande reputazione in Francia, anche se all’estero è poco conosciuto. Comunque, una volta che ho trovato l’accordo con la dirigenza, è successo tutto molto velocemente”.
Hai dovuto fare grandi sforzi per venire al Nantes?
“Liberarmi dalla Lazio è stato tutt’altro che semplice, ci ho messo del tempo per trovare un accordo con il presidente Lotito sulla rescissione del contratto. Ho fatto dei sacrifici per venire al Nantes, ma penso che ne è valsa la pena”.
Il Marsiglia ha provato ad acquistarti negli ultimi giorni di mercato, perché hai rifiutato?
“A dire il vero, questa notizia non sarebbe dovuta diventare pubblica (ride, ndr). Ho rifiutato semplicemente perché eravamo nelle ultime ore della finestra di trasferimento e avevo già dato la mia parola al Nantes. Non potevo cambiare idea, anche perché il presidente aveva compiuto enormi sforzi per acquistarmi. Se il Marsiglia mi avesse contattato una o due settimane prima, forse qualcosa sarebbe cambiato…”.
Il tuo rapporto con la famiglia Kita non inizia adesso…
“Ho un rapporto molto speciale con la famiglia Kita. Nel 1998, quando giocavo nelle giovanili del Dardania Lausanne, avevo 15 anni e mi ricordo che il presidente venne a vedere una mia partita. Ero molto teso sapendo che era in tribuna”.