Nel corso della nostra vita, tutti almeno una volta abbiamo citato il famoso detto “tutti sono utili ma nessuno è indispensabile”, beh, tale proverbio  esistente dalla notte dei tempi, è applicabile anche al calcio. Io aggiungerei però che “nessuno è indispensabile finché non c’è da sparecchiare”…

Torniamo però alla “dura legge del gol”.

In campo ci sono 11 giocatori e nessuno tra questi ha il posto titolare garantito a tempo indeterminato. Interscambio con la panca, dentro o ai margini del rettangolo verde.

Con i nuovi arrivati, che hanno sovraffollato il reparto centrale, mister Inzaghi si ritrova con un problema che ogni allenatore vorrebbe avere: l’abbondanza in mediana.

Tutti utili e nessuno indispensabile, ma chi rischia di più la maglia titolare?
Contro il Frosinone, molto probabilmente, il tecnico piacentino lancerà le due Sfere del Drago Leiva/Badelj e l’equazione esclude Marco Parolo.
Sperimentare ancora, sperimentare da subito ciò che aveva rimandato allo Stadium, il croato infatti era entrato sul calare del match peraltro già compromesso.
L’accigliato Badelj non ha duettato con il solare Leiva ed è forse il momento che la “strana coppia” si unisca per puntare le tibie avversarie.
Quanto ci piace Lucas con l’espressione in viso alla “ti spiezzo in due”…

E Marco Parolo? Ad insidiarlo anche Valon Berisha che sta per uscire dai box. La concorrenza è tanta e che la spunti il migliore.
PS, Marco ti vogliamo sempre bene e qui ci vorrebbe un cuoricino, immaginatelo potete!

Dopo la gara di Torino, Simone Inzaghi ha chiarito un concetto ai suoi ragazzi :”non gioca chi si limita a fare il compitino”.
La Lazio deve ritrovare quella brillantezza tanto elogiata nelle due stagioni precedenti e deve scrollarsi di dosso l’accusa di essere “prevedibile”.

Messi in conto già i ko contro le prime della classe, l’allenatore si è forse accorto che la sua gang non ha più la stessa motivazione?

Allora si mischiano le carte in tavola e senatori tremate perché il “titolare a tempo indeterminato” non esiste più ed il nuovo avanza appena dietro l’angolo.

Milinkovic-Savic è un altro “insidiabile” da Valon Berisha, sì perché l’ex Salisburgo sta ovunque. Sarà stato il tormentone “Sergej se ne va l’ultimo giorno di calciomercato” ad averlo distratto?

Altro presente/assente il numero 10 Luis Alberto. Lo spagnolo ha praticamente Correa col fiato sul collo, il neo arrivato biancoceleste infatti, ha saputo entrare in campo con il piglio giusto, quella strafottenza che tanto ci piaceva in Keita. Ve la ricordate? Speriamo sia solo “parvenza da rettangolo verde” e non sbuchi fuori anche Calenda bis.

Scherzi a parte, Milinkovic-Savic e Luis Alberto sono le due star laziali, ma Simone Inzaghi non garantisce il posto fisso nemmeno a loro.

Unico che la maglia titolare la vedrà quasi sempre, a meno che non faccia una sostarella in panca per prendere fiato, è  Immobile.
Diciamo che l’attaccante di Torre Annunziata non patisce la competizione col suo vice, Caicedo, o forse sì perché non stiamo nella mente di Ciro, o forse Felipao verrà illuminato sulla via di Damasco, o forse ci sarà l’exploit dell’ ancora “non pronto troppo giovane” Rossi…. O forse…le strade del Signore sono infinite!

Insomma chi c’è serve e chi non c’è allora non serve. Un pò arcigna forse, ma ho racchiuso in una sola frase un intero mondo di significati.

E per concludere il mantra: Comunque vada panta rei and singing in the rain!

 

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