Gitarella fuori porta e destinazione Francoforte. Nella prima uscita in trasferta, la passeggiata in Europa comincia dalla Germania.
Proprio nel cuore della città, si trova una enorme chiazza verde e proprio quella ci interessa perché altro non è che il Waldstadion, casa dell’Entracht.
Non siamo un blog che si occupa di viaggi, nemmeno vogliamo offrire una guida turistica, ad interessarci solamente lo stadio che sarà teatro del match di stasera.
Dotato di tetto retraibile che copre il campo in caso di pioggia, cosa che dovremmo adottare anche all’Olimpico o nel futuro, ad ora fantomatico, Stadio delle Aquile, la Commerzbank Arema oggi è pronta ad accogliere ben 50 mila tifosi.
Proprio ieri infatti, i tifosi dell’Entracht erano impegnati nella realizzazione di una coreografia mastodontica per festeggiare il ritorno in Europa League dopo 5 anni di assenza.
Beh, tetto retraibile, 50 mila supporters, coreografia, felicità esplosiva mentre noi approdavamo al torneo con la bocca storta dei “figli minori della Champions”… Detta così non sono tante le cose “che abbiamo in comune io e te”…
Sì, detta così e questo invita a proseguire nella lettura, sempre non sia troppo noiosa.
Andiamo allora a vedere queste benedette “cose in comune” che hanno dato il via alla mia chiacchierata:
L’Entracht prese vita come “polisportiva”, proprio come la Lazio e fu fondata nel 1899. Troppo tirata per i capelli?
Beh, sappiate allora che il simbolo è l’aquila.
Di gran lunga il volatile più comune tra i club europei. Sono numerose le società che abitualmente la fanno volare intorno al proprio stadio prima delle partite casalinghe; la Lazio con Olimpia e tra questi l’Eintracht con la sua Attila.
Il simbolo in comune porterà bene ai biancocelesti come portò bene contro gli aquilotti del Vitesse e del Nizza?