Un brunch a base di prosciutto e parmigiano? “Aperitivando” al Tardini, la Lazio riabbraccia i tre punti cruciali soprattutto dopo che i cugini di Corropoli son rimasti fermi per la Spal-lata di sabato. Cruciali per il morale, sta tornando l’Europa League e serve una scossa dopo la debacle epica di Francoforte.

Che questa sia arrivata al Tardini?

Ci sarebbero da fare parecchie “menzioni ad honorem”, tra sorprese, rivelazioni, top e flop.

In primis  il cuore di quei ragazzi che hanno deciso di accompagnare la squadra fino a Parma sfidando poi il maltempo che si è scatenato sulla nostra penisola verso sera.

Cosa c’è piaciuto e cosa non c’è piaciuto?

QUELLI CHE TI FANNO LA PARTITA

Guarda guarda in campo c’è anche un nuovo giocatore: l’esiliato Patric, usato con poco chilometraggio, ha dimostrato di saper fare il suo e di aver ancora tanto da dare alla Lazio.
Brigata Gabarrón, dateci più biondo spagnolo e meno Marusic.
Corre, sgomita, si fa vedere in fase offensiva, non si risparmia, non sarà straordinario è vero, però è volenteroso ed una come me premierà sempre i grandi lavoratori.

Per questo la menzione speciale va a Patric.

La svolta vera portava il nome di Valon Berisha.
Un pochino lo conoscevamo già, purtroppo, perché fu uno di quelli che collaborò parecchio per affossarci nella notte di Salisburgo.
Che la garra di Lorik Cana ti accompagni, perché ogni tanto è con la “cattiveria” che si vincono le partite.
Iddio lo mantenga sempre arrabbiato, stracolmo di quella rabbia che ti fa entrare in campo con la voglia di spaccarla la gara e non di esserne solo un figurante.

Se parliamo di “menzioni ad honorem”, vorrei portare in auge anche il nome di Joaquin Correa.
Il secondo acquisto più costoso nell’era Lotito, ha iniziato pian piano ad allontanare quel punto interrogativo che pendeva sulla sua testa.
Qualche pecca figlia della strafottenza solita dei ragazzi, ma dove c’è uno strappo El Tucu sa metterci una pezza. Non è questo ciò che conta?

OH PRINCIPE AZZURRO GUARDAMI COME LEIVA PUNTA UN MENISCO AVVERSARIO

Piccolo spazio e pubblicità.
Facendo il mio solito giro sul web nei momenti morti della giornata, ho trovato qualcuno che, impunemente, chiedeva la titolarità permanente di Berisha, il che ci sta, togliendola però a Leiva.
Fermi tutti: Lucas non si Leiva!
Ogni donna vorrebbe essere guardata come una ps4 in saldo, ma anche con lo stesso sguardo del brasiliano atipico quando punta le tibie avversarie!
Leiva è un must, mai too much!
Mi avete capito? Neanche io, ma l’inglesismo delirante mi piace troppo!

QUESTI FANTASMI…

E se Valon ti fa sentire la presenza, Alberto e Milinkovic-Savic sono ,per l’ennesima volta, assenti ingiustificati al Tardini.
Il biondo non funziona, la numero 10 nemmeno.
“Mister 150 milioni” ha perso prezzo sul mercato.
Un’azione, forse due convincenti, ma non possono lo stesso fare il bottino di calciatori a cui era stato affibbiato il vessillo di “top player”.
Poco Top e tanta noiosa normalità!

Vorrei aprire e chiudere una piccola parentesi: Strakosha è stato uno spettatore non pagante è vero, ma non è un suo demerito.
Anzi, anzi, il merito va alla tanto criticata difesa a 3.
Un portiere nullafacente per 90 minuti? Il sogno di ogni allenatore!

Inzaghi ha realizzato il suo sogno, ovvero mantenere la porta inviolata.
C’è chi parla di numeri, meno goals , meno punti rispetto allo scorso anno, ma la differenza è solo una:
La Lazio delle vittorie brillanti, ha lasciato spazio a quella delle vittorie pratiche e praticamente son sempre 3 punti!

 

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