La Lazio è questa: un’eterna incompiuta. Un po’ come quello studente che è intelligente, ma non si applica e non va mai oltre il 6 politico. Una bella donna, ma senza grazia e femminilità. Un bell’uomo senza cervello.

La cosa più triste è  ritornare alla realtà dopo  Marsiglia e giocare a nascondino quando il gioco si fa duro.

Dal sesto posto in giù respiriamo a pieni polmoni, per poi inginocchiarci davantia alle avversarie dal quinto posto in su.

Un finale scontato, un finale che sembra una commedia di Katherine Heigl.
Non era una squadra pronta a fare il salto di qualità? La risposta è semplice: NO.
Questa è la realtà, senza troppi fronzoli.
La Lazio si è mostrata “piccola” nel mondo delle “grandi”.

L’Inter è scesa in campo nell’ottobrata romana facendo ciò che doveva fare, senza intromissione alcuna biancoceleste.
Non ci sono alibi, non c’è meteo, prato impraticabile, arbitraggio che tenga.
Possesso palla, difesa, attacco, superiorità.
La gang di Spalletti ha fatto quello che doveva fare senza il minimo fastidio, senza un minimo battersi il petto dall’orgoglio laziale.

Doveva essere un insegnamento dopo il 20 maggio, il nemico non s’accorge che chi è ferito poi risorge, invece nulla, solo il volo coraggioso di Olimpia e , causa vento forte, l’avranno ripescata a Tagliacozzo.

La vista dall’attico non ci piace e quando si rischia di agguantare un posto troppo in alto, la Lazio decide di rimanere sul pianerottolo.

Per scalare le gerarchie in classifica serve ben altro, per andare in Champions League non serve solamente il c**o grande, non serve solamente sbraitare contro la dirigenza ed il poco mercato.

Quelle sopra non le possiamo nemmeno nominare, noi giochiamo un pò più sotto. Noi giochiamo allo “speriamo che cannano”…

Chi adesso storcerà il naso davanti a queste mie parole, si sta raccontando una bugia grandissima e la realtà si deve vivere, non rinnegare.

Quando ci renderemo conto, o forse qualcuno finalmente capirà che per fare grandi squadre ci vogliono:
A) un grande scacchiere tattico
B)grandi calciatori
C)staff medico all’altezza.
Noi  spesso siamo carenti in tutte e tre questi componenti.

Ma coraggio ci sarà, la prossima è la SPAL,  Inzaghi magari si farà la corsetta a festeggiare il gollazzo e tutti felici di avere un allenatore laziale, di essere tornati in carreggiata.
Forse, forse sarà così.
Il solito carosello delle ovvietà.

E sì, ricomincerà il solito carosello delle ovvietà!

 

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