Si è chiuso pochi giorni fa il 2018 e con esso anche il girone d”andata in campionato. È ora di bilanci? Ma siiii, almeno di uno piccolo piccolo.
E come si fa un primo bilancio? Facendo paragoni con lo scorso anno.
Le cose girano meglio?
La Lazio è più forte?
Il mercato estivo ha fatto danni?
Incoronata reginetta del ballo la Juventus che si è addirittura superata rispetto la passata stagione, la Lazio e le altre hanno mancato qualche punticino.
Ma facciamo parlare i numeri.
Lo scorso anno la gang di Inzaghi aveva conquistato 23 punti su 30 fuori dalle mura amiche dell”Olimpico, mentre adesso piatto piange: 14 su 27 in trasferta e miseri 18 in casa propria.
Ce la facciamo scendere una lacrimuccia?
La Lazio non è più la macchina da gol tanto ammirata, il reparto offensivo non risulta più tra i più prolifici della Serie A, ma…..
Attenzione, attenzione e sorpresa.
La tanto criticata linea della retroguardia ha perso De Vrij e guadagnato Wallace più titolare, ma rispetto allo scorso anno l”operato difensivo è praticamente uguale.
Con 21 gol rimediati si chiude il girone d”andata, ben di 22 reti subite si parlava appena una stagione fa.
Che sorpresone: è rimasta nefasta, tale e quale a prima.
C”è da dire però che forse, anzi quasi sicuramente, un anno fa eravamo presi a festeggiare le centinaia di gol che i biancocelesti scodellavano qui e lì, per badare alla difesa sempre ballerina.
Diciamo che modulo, non modulo , il reparto davanti la porta di Strakosha non ha mai particolarmente brillato. De Vrij o non De Vrij.
Capito? De Vrij o non De Vrij! Ma tanto Acerbi ci ha talmente conquistati che di vedovelle in giro non se ne vedono.
Ricapitolando è il “fattore gol” a scarseggiare e non di poco. 28 reti segnate quest”anno, 46 nell”anno passato. Un numero che mi ha fatta sobbalzare sulla sedia.
Non manca solo Immobile, manca il cartellino timbrato da Milinkovic, Luis Alberto e non dico Anderson semplicemente perché l”infortunio ce lo tolse per l”intero girone d”andata.
Potrei non nominarlo?!
Ecco, una vedovella di Pipe rimane vedovella.
Tornando ai numeri, numeri e sempre numeri, il rendimento dei punti portati in casa, dei gol segnati, ha subito un calo e nemmeno troppo leggero, ma il posto conquistato da Inzaghi in classifica è costante.
Ecco, la “costanza” , questa potete aspettarvi dal tecnico piacentino, dopo la prima stagione reputata da tutti spettacolare, lo spettacolo vero è diventato una linea piatta che scorre tranquilla senza troppi stravolgimenti. O almeno finora perché le cose si faranno assai più intense appena torneremo dalla lunga pausa che dovrebbe favorire il calciomercato, “dovrebbe” ed aggiungo le virgolette non a caso.
Costante anche la difesa, opaca era ed opaca è rimasta.
Sarà che già un latente dubbio sul miglioramento a 4 c”è stato dalla notte dei tempi?
Claudione Lotito intanto millanta la Ferrari nel garage, ma “la squadra difficilmente migliorabile cit. Igli Tare”, non è poi troppo migliore rispetto allo scorso anno e non lo dico io per infastidire i “lotitiani praticanti”, lo dicono i NUMERI.
Il mercato è stato sufficiente?
Salvando Acerbi che non ci fa certo rimpiangere l”Olanda e Correa scoperta continua, i nuovi arrivati non hanno dato la gran mano che ci si aspettava alla causa biancoceleste.
Qualche acciacco di troppo, qualche fissazione di troppo di Simone Inzaghi…. insomma nella prima parte del campionato il nuovo che avanza non ha fatto breccia.
I numeri non sono dalla parte di nessuno, né da quella della parrocchia “lotitiana”, né dalla parte di quella “antilotitiana” , né tantomeno dalla mia. Sono solo numeri, freddi segni buttati lì senza dare ragione a nessuno.
Allora, dati alla mano, possiamo tranquillamente affermare che il calciomercato estivo ha soddisfatto a metà, anzi, un pochino meno se calcoliamo la cessione di Felipe Anderson che in questo momento anche Inzaghi molto probabilmente rimpiange.
Il campionato è lungo, dopo il giro di boa si apre una distesa di cieli immensi e praterie….e forse dovremmo definitivamente dimenticare il passato e chiuderlo in un cassetto a prendere polvere.
Dopotutto si sa: “Chi ha avuto, ha avuto, ha avuto, chi ha dato, ha dato, ha dato, scurdámmoce ”o p
passato”…….