L’anno scorso eravamo il miglior attacco della Serie A, quest’anno invece le reti scarseggiano . E se eravamo abituati alle “goleade“, ci siamo irrimediabilmente ridimensionati.
La mortale macchina da gol, si è trasformata in un continuo “tirare avanti la carretta finché ce ne sta“. Ma sarà che Immobile è stanco? Giovedì sera ha abbandonato la maglia titolare per sedere in tribuna vicino a Luis Alberto, in pratica il reparto offensivo è stato dimezzato, per fortuna c’ha pensato Caicedo e per ben due volte.
Inutile nasconderlo, vedere Ciro lontano dal campo ha preoccupato e non poco. Preoccupa Inzaghi, preoccupa il popoloso esercito dei fantallenatori, preoccupa perché tra poco arriva il Siviglia e se ciò non dovesse bastare, allora aggiungo un po’ di ansia in più: c’è mezzo campionato ancora da giocare.
Dalle stelle alle stalle: siamo il nono attacco in Serie A!
Ripeto, ma sarà che Immobile è stanco?
La risposta è semplice, sì e se ancora non lo fosse, lo sarà prima o poi.
È lapalissiano il calo, ma provate voi a giocare due stagioni e mezzo con pochissimo riposo!
La dirigenza ha deciso di non intervenire sul mercato per assicurare un vice convinti di averlo già in casa, forse non lo hanno nemmeno preso in considerazione.
È stata una scelta pessima?
E se Ciro non c’è?
La prima alternativa, ovvero il “vice” per ordine gerarchico, è senza dubbio Felipao Caicedo.
Dopotutto è l’unico attaccante di riserva che abbiamo.
E se da principio ha dimostrato di saper duettare con Immobile e sentirsi spaesato senza, adesso ha trovato una sua dimensione in campo tanto da scodellare il bel gol da dischetto.
Forse non sarà mai uno da tripletta, ma è uno che del “tirar avanti la carretta” c’ha fatto una filosofia di gioco.
Se di reparto offensivo stiamo parlando, non posso non menzionare Joaquin Correa, il secondo acquisto più costoso dell’era Lotito.
Da spaccapartite a “titolare iniziale“, El Tucu sfodera giocate e guizzi a destra, sinistra, centro, peccato che qualche volta sbaglia proprio sul più bello.
Il suo score fa sorridere, considerate il fatto che non è una “punta” naturale, è sicuramente il calciatore che può farti la differenza. Con Immobile funziona, con Caicedo anche, ma senza?
Migliorato dai tempi della Sampdoria quando il suo bottino parlò di soli 3 centri, potrebbe essere instradato alla carriera di centravanti con un pizzico di fantasia e spirito di adattamento?
E da un giovane, passiamo al vero “enfant prodige“, o almeno così è stato presentato dal Portogallo: Pedro Neto.
Finalmente Simone Inzaghi si è ricordato di lui e, seppur centellinando, si comincia ad intravedere in campo.
“Ha un nome strano e Neto capitano“, più o meno il coro della Curva è stato così intonato, ma non corriamo troppo.
Dove lo piazziamo il baby portoghesino?
Semplice, esterno d’attacco destro con Immobile/Caicedo al centro.
Fantallenatori preparatevi, il prossimo anno fuori i crediti e via all’asta!
Attaccanti, altri rimedi, qualcuno si fa prendere dalla fantasia e schiaffa in avanti Quissanga Bastos. Appurato che non è un centravanti e forse nemmeno un difensore, si è messo in mostra qualche volta, mai in partita però, per un ottimo tiro soprattutto da punizione.
Diciamo alla Sinisa Mihajlovic. Ho esagerato? Forse.
E come terzino?
Riscrivere urgentemente la carriera di Bastos, pleaseeee!
“Sortilegi e stregonerie, finti maghi, false ideologie“, canterebbe Renato Zero… Ed io, presa da un impeto fantasioso visto che è domenica e la Lazio non gioca, mi sono abbandonata a voli pindarici.
O meglio, mi sono adoperata nel cercare la risposta al quesito: è nato prima l’uovo o la gallina?
Tradotto in biancoceleste: esiste il “vice Immobile”?
Sì, non quello che avremmo voluto forse ma noi vorremmo Harry Kane, così riabbracciando la realtà possiamo dire che a Formello il “vice Immobile” esiste!