Toc, toc, chi bussa a ‘sto convento sotto l’acqua e sotto il vento? Il Milan del sobrio Rino Ringhio Gattuso.
Un confronto tra allenatori freschi, entrambi messi troppe volte in discussione, con una sola differenza e nemmeno tanto piccola: Simone Inzaghi ha perso mezza squadra mentre i rossoneri stanno godendo di una forma strepitosa.
In palio? Il pass per la finale di Coppa Italia e dopo le due sconfitte per i biancocelesti, una terrificante al Marassi e l’altra che c’è costata l’Europa League, sperare nel torneo mostrano sarebbe una ventata d’ossigeno.
E dopo questo preambolo che ha ampiamente dimostrato quanto il match sia importante, arriva la domanda: avrebbe mai potuto la Lazio dormire sonni tranquilli? No, perché proprio in un momento delicato con tanta carne al fuoco, si sfacela la difesa.
Gli umori non sono per niente buoni e come se non bastasse, bisogna fare i conti con un intero reparto out, privo addirittura di cambi disponibili. Per fermare il terribile Piateck , non ci sono Luiz Felipe, Bastos e Wallace infortunati anche se figurano tra i disponibili, Radu squalificato e Patric non ha convinto nemmeno l’oratorio.
Dunque? Siamo rimasti in 3, 3 somari e 3 briganti….
Acerbi unica certezza, ma vicino a lui il deserto dei tartari. L’idea di gioco che ha sfiorato forse la mente di Simone Inzaghi nel leggere le probabili formazioni, parla di una difesa a 4 rimaneggiata all’ inverosimile con Acerbi appunto, Leiva da sostegno centrale, Marusic, che Iddio ci aiuti, a destra ed uno tra Durmisi/Lulic a sinistra.
Lo so, per Lucas non è il ruolo migliore, ma se in difesa si è arrivati addirittura a Patric, ci può stare chiunque compreso il giardiniere di Formello.
Tra elucubrazioni mentali ed ipotesi, resta la certezza che il Milan affronterà la retroguardia più arrangiata che si sia mai vista.
I rossoneri stanno prolificando in attacco e l’incubo peggiore di un allenatore, Inzaghi, è diventato realtà. Non prendere gol è praticamente una leggenda metropolitana.