Marco Parolo ha rilasciato un’intervista a Dazn pochi giorni prima del derby di sabato sera. Un estratto della lunga chiacchierata del centrocampista di Gallarate:
Il derby?
Nella settimana del derby a Roma cambiano gli occhi delle persone. Si trasformano, diventano adrenalinici, qualcosa di molto intenso e quando poi vieni a vivere qui, in qualche modo lo fai tuo;
Compagni in Nazionale romanisti?
I miei compagni di Nazionale romanisti? Nella settimana del Derby non si sente nessuno. Ci si saluta a fine partita, poi succede sempre che chi vince va a salutare quello che perde, che chiaramente non ha voglia di salutarlo.
Scambio Maglia?
Io sono un po’ reticente a farlo in campo. Preferisco farlo negli spogliatoi, sotto la curva preferisco andare con la maglia della Lazio.
Mental coach per preparare certe partite?
Non ho mai pensato di usare una figura del genere. Ho fatto un mio percorso, ho vissuto alti e bassi e ho avuto la forza di capire i miei errori e il perché li abbia fatti. Alla fine devi fare delle grosse analisi su te stesso, confrontandoti con allenatori e giocatori più esperti, perché poi in campo devi rispondere tu delle tue azioni, non puoi appoggiarti a una figura esterna.
Roma città poco paziente?
E’ giusto che la gente critichi, fa parte del nostro mondo, ma tu devi saper tenere un tuo equilibrio. Ricordo il primo anno di Pioli, contro la Samp in casa durante il riscaldamento avevo sentito qualche fischio per dei tiri fuori, poi in partita ho segnato e a fine stagione sono arrivato a 10 gol. Sono momenti in cui devi saper tirare fuori qualcosa in più.
Le tre parole del Derby?
Energia, perché è una partita che ti prosciuga, se fossi un tifoso a fine derby avrei bisogno di tre giorni di riposo. Derby di Roma, perché non puoi capire la città se non vivi almeno un derby e poi speranza, quella di vincere ovviamente.