Paradossalmente Lazio: contro il Milan tutti gli occhi erano puntati sull’attacco e con la retroguardia martoriata dalle assenze, nessuno avrebbe mai scommesso sulla porta inviolata. Invece a brillare sono stati proprio i “calciatori per caso”, quelli in cerca di riscatto: Patric e Bastos, accompagnati magistralmente da Francesco Acerbi.

E fin qui, siamo tutti contenti ma, c’è un MA grosso come una casa. L’attacco che era stato il migliore del campionato, dove è andato a finire?

Coppa Italia, martedì sera ed ancora una volta Immobile, che da solo aveva trascinato la Lazio per due stagioni, ha lasciato in bianco il tabellone. L’attaccante di Torre Annunziata divorzia dal gol, una crisi? Prima di cadere nel panico, forse dovremmo parlare di “stanchezza” e non di crisi.

Il Corriere dello Sport ha portato all’attenzione i fastidiosi numeri a cui spesso non badiamo e questi raccontano che Ciro è diventato “Immobile” davanti la rete. Sono solo 4 in 8 partite giocate nel 2019,  i centri portati a casa dal numero 17. (Napoli, 2 contro il Novara, Inter).

Il tifoso laziale è stato abituato troppo bene e sente la mancanza delle reti del suo bomber. A risentire del suo digiuno però, non è soltanto il pubblico, ma anche la Lazio stessa in maniera inversamente proporzionale: Ciro segna poco=Lazio vince meno.

Basta analizzare le ultime 4 partite che raccontano di un solo gol siglato da Milan Badelj. Diciamo che le occasioni in area non mancano mai, eppure rimangono tutti palloni lasciati al vento che soffia e nessuna opportunità viene sfruttata a pieno.

La macchina da gol in mano a Simone Inzaghi si è inceppata.

NON SOLO CIRO

Caicedo ha conquistato un piccolo record personale, triste perché visto il momento non è da festeggiare, ovvero essere stato durante il mese di febbraio l’unico marcatore del reparto offensivo a segnare.

Non solo Ciro, ma il calo ha coinvolto l’intero reparto considerato il più prolifico della Serie A.

Latitanti le reti di Milinkovic-Savic, Luis Alberto e Joaquin Correa. El Tucu mi fa imbestialire. Ha tutto ciò che serve, dribbling in tasca, tecnica straripante, eppure….eppure è una Lamborghini senza benzina.

Assurdo se pensiamo ad appena un anno fa, quando a segnare era addirittura il difensore, De Vrij, quando i dieci in campo erano mine vaganti pronte a buttarla dentro, dieci Strakosha escludendo per ovvie ragioni.

Adesso parliamo chiaro, il problema principale è sicuramente la condizione non ottimale del “trittico da sogno”. Alberto non è mai tornato al top della forma barcamenandosi tra poco minutaggio e ricadute, Immobile è visibilmente stanco con qualche acciacco che ne pregiudica inevitabilmente il rendimento, Milinkovic ha spinto sull’acceleratore ma seppur in campo non è ancora al 100%. Disagio che martedì si è letto palesemente sul viso dei 3 giocatori e sabato c’è il derby.

Help, l’attacco s’è inceppato….Lo ha detto pure Senad Lulic nel post gara di Coppa Italia: “Contava non prendere gol”, sì, ma farli no eh? Ottimismo, l’ottimismo è il profumo della vita e lo dico senza lavatrici che piovono dal cielo come in una famosa pubblicità.

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