Luci a San Siro, o forse dovrei dire Meazza, ma San Siro fa più comodo per citare anche la canzone di Roberto Vecchioni, dopotutto l’ha scritta lui mica io.

Una partita stracolma di ex Lazio, sembra infatti quasi la “Lazio B”, o almeno lo sembrerebbe perché tra un emotivo, un panchinaro, alla fine della carrellata ne rimase solo uno: Balde Keita. Il senegalese ha promesso di non esultare nel caso, Dio non voglia, riuscisse a gonfiare la rete di Strakosha. Beh, evitiamo capriole dubbie, vedere Hernanes!

Un vero e proprio “big match”, con una vera e propria “big”, terza in classifica, ma la domanda è solo una: la Lazio sarà guarita dal morbo che le impediva di portare a casa ‘na gioia contro quelle squadre dal sesto posto in su?

I segnali ci sono stati e sono incoraggianti, noi non auguriamo mai il male a nessuno, ma il momento potrebbe essere propizio perché, per una volta, la dea degli infortuni ha guardato proprio in casa Spalletti. Le Nazionali danno e tolgono, a noi hanno dato la tripletta di Pedro e la convinzione che “Neto c’è”, mentre all’Inter hanno tolto Asamoah acciaccato e soprattutto Lautaro Martinez, la pausa inoltre, parrebbe non essere servita più di tanto al recupero totale di Mauro Icardi dopo il periodo di inattività.

Più che un “big match”,  praticamente un “affare di stato”,  un conto rimasto in sospeso dal 20 maggio. Averli cacciati a calci dalla Coppa Italia, grazie anche alle profezie di Nainggolan, avrà bilanciato? Occidentali’s Karma… Una Coppa Italia vale quanto la zona Champions? Il campionato è lungo e le sorti della Lazio non dipenderanno da questa partita, ne dipenderanno per una minuscola percentuale, quindi dico sì, averli sgambettati fuori dal torneo nostrano non varrà un 20 maggio, ma è già un buon punto.

Tutto questo risentimento per un olandese? Più che altro per una dietrologia che ha portato ad un epilogo infausto, ad Ausilio privo di sportività, ad un’entrata killer.

Nel corso di questi ultimi anni sul mercato si sono susseguiti colpi di scena, alcuni che non riusciamo a digerire soprattutto se accompagnati dal solito stupido “vado all’Inter per vincere”… Una specie di “post-Lazio”, ma state a vedere che alla fine della fiera le bufale gliele abbiamo rifilate noi? O almeno alcune, i grandi prospetti buttati in panchina, tra questi Candreva. E colgo sempre l’occasione per tirare frecciatine, però qualcuno sa di chi sia oggi il sostituto? Minutaggio di poco superiore a Romulo e Romulo è arrivato a gennaio!

Il passato deve essere accantonato, va bene, allora mi chiedo: i nerazzurri sono così imbattibili? No. Esiste un risultato utile oltre alla vittoria? NI, perché molto dipenderà dai risultati di Roma-Napoli, Sampdoria-Milan, Fiorentina-Torino, un pareggio dunque, in questa caotica zona Europa, potrebbe non bastare.

La Lazio inoltre, deve scrollarsi di dosso il marchio di “agnello sacrificale”, quella su cui banchettano le big e forse proprio la partita di domani potrebbe lavar via l’etichetta.

Immobile ha fatto sapere tramite social che l’umore è alle stelle e speriamo sia rimasto tale anche dopo l’UEFA “tristo mietitore”.

Insomma, dolenti o nolenti, bisogna ammettere una sola verità, vedere San Siro per quello che è: crocevia di una Via Crucis, via la croce e così sia…(Claudio Baglioni- Fammi andar via).

Perché se non inizi a battere l’Inter, cosa ci vai a fare in Champions?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *