Eccolo Marco Parolo, le vacanze sono finite, la preparazione appena iniziata. Ha conosciuto compagni e mister, tra poco pronuncerà le prime parole da calciatore della Lazio.

 

Parla il presidente Lotito:

“Abbiamo voluto a tutti i costi il giocatore, rincarna i valori del nostro club. Ad esempio nella sua determinazione. Ha qualità importanti agonistiche e morali, sarà un valore aggiunto per lo spogliatoio. Con il suo inserimento, saremo più incisivi nella fase conclusiva. Sa difendere, inserirsi e ha capacità di tiro. Davanti saremo più imprevedibili. Le sue qualità non si discutono, ha fatto questa scelta convinto e ha capito di poter cogliere un’opportunità importante di crescita per la sua carriera. Rincarna l’attaggiamento del gladiatore, nella nostra città e per i tifosi questo è un valore aggiunto”.

Marco Parolo si presenta:

“Ringrazio il presidente per le parole, sono contento di essere qua. La Lazio mi cercava da anni. Spero di ripagare la fiducia, darò il massimo in allenamento e in campo. Ho fatto sacrifici nella mia carriera, me li porto dietro. Se avremo un gruppo forte, potremo fare bene e toglierci delle soddisfazioni”.

Cosa ti ha convinto a venire alla Lazio?

“Il progetto, la voglia di fare un campionato importante. E’ una società ambiziosa, ho centrato l’Europa con il Parma, voglio farlo anche con la Lazio. Voglio vincere qualche trofeo, ho queste ambizioni in comune con la società. Ho l’obiettivo di giocare in Europa e di vincere qualcosa. Farò di tutto per riuscirci”.

Al Parma hanno tolto l’Europa…

“Ribadisco il concetto, ho voglia di competere contro squadre europee. Bisogna conquistarla, non sarà facile perché ci sono tante squadre attrezzate. Noi siamo una di quelle”.

La contestazione ti spaventa?

“No. Se facciamo gruppo e otteniamo ottimi risultati, la gente può ritrovare entusiasmo e tornare allo stadio. Dobbiamo lottare su ogni pallone, su queste basi possiamo tornare a lottare per posizioni importanti. Qui ci sono un tifo e un’anima importanti. Sarà un piacere riportare la gente allo stadio. Speriamo bene”.

Cosa manca alla Lazio per fare il salto di qualità?

“Sono arrivato da poco, ci sono giocatori nuovi. Dobbiamo conoscerci. Se uniamo i nostri valori a quelli del gruppo storico, possiamo svoltare. Non conosco bene i compagni, sicuramente manca qualcosa ma non si può mai essere perfetti. Cercheremo di trovare la perfezione, è un percorso affascinante”.

Il tuo primo impatto?

“E’ bellissimo, quando ho firmato ho fatto il giro del centro sportivo. Mi piace molto, la città è strepitosa, spero di vederla tutta e di scoprire ogni segreto. Il mister è carico, ha entusiasmo proprio come me. Speriamo di portare anche all’esterno la nostra voglia”.

Il derby?

“E’ una partita che ti carica di adrenalina, mi ha sempre affascinato. Si scalpita per giocare una gara del genere. Ci penseremo dopo, ma l’abbiamo già segnata tutti nel calendario”.

Hai esordito all’Olimpico contro la Roma. Ora è il tuo stadio…

“Mi ricordo quel giorno, anche il poter giocare all’Olimpico ha influito anche sulla mia scelta. Sarà bello, una grande emozione”.

Albertini ha fatto il tuo esempio per fotografare la situazione del calcio italiano…

“Penso che ognuno abbiamo bisogno del proprio percorso. I fenomeni esordiscono a 20-21 anni. Dobbiamo cercarli, ma il giovane di oggi deve avere umiltà di mettersi a disposizione della squadra. Io l’ho capito man mano, ho fatto la trafila in tutte le categorie e questo mi ha aiutato per porre le basi per il futuro. Sono contento del mio percorso e ora voglio andare avanti”.

Hai segnato alla Lazio con la maglia del Cesena. Già in quegli anni si parlava di un interesse biancoceleste…

“Ero giovane, avevo bisogno di conferme. Quello forse era l’inizio del corteggiamento, ora speriamo che sia un amore duraturo. Spero di farmi perdonare per quel gol, magari segnando al Cesena. E’ stata una coincidenza”.

Quanti gol ti senti di poter fare?

“Un giocatore con le mie caratteristiche deve fare 5-6 gol per dire di aver fatto un buon campionato. Mi posso inserire, sfruttare il tiro e cercare la porta. Se sfrutto bene le mie doti, posso aiutare la squadra in termini realizzativi”.

Ti preoccupa la concorrenza a centrocampo?

“Non mi preoccupa, ho sempre superato molte difficoltà. In questi anni ho acquistato sicurezza in me, la concorrenza fa bene alla squadra e permette al mister di scegliere. Anche con i cambi sarà facilitato”.

 

 

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