Non ha mai chiesto ingaggi stellari, ha accettato la panchina senza fare i capricci, hai ceduto la fascia di capitano senza crisi da primadonna, perché la nostra maglia l’ha amata per davvero. Non doveva succedere ed è successo: Radu è stato allontanato dalla sua Lazio.
Ha difeso i nostri colori…“no, non può finire qui” . Finisce senza strascichi per chi ci chiamerà “vedovelle Radu” , per chi è ingrato, per chi non ha rispetto. E poi ci siamo noi, che siamo un’altra roba.
“Avemo vissuto l’addio de Nesta“. Abbiamo visto andare via Alessandro Nesta, ma questo non giustifica il comportamento adottato dalla società. Società che aveva fatto sottoscrivere un contratto “a vita” appena a novembre. Nel gioco delle parti, Radu ha perso.
La tormentata vicenda che ha visto protagonista il romeno romano, era iniziata praticamente subito dopo la chiusura del campionato. Le voci si erano rincorse nonostante il silenzio stampa adottato sia dal calciatore che dalla dirigenza .In un mondo governato dai social di Mark Zuckerberg, i tifosi si sono riversati in massa chiedendo spiegazioni, indignandosi per l’estromissione di una bandiera laziale, arrogandosi il diritto di “conoscenza”.
Stefan non è vecchio, Stefan ha 32 anni. Si parlò in primis di una mancata titolarità nella prossima stagione, ma lui avrebbe accettato di buon grado anche il ruolo di riserva pur di rimanere nella sua amata Lazio. Non sappiamo cosa sia successo davvero, i fatti così parlano; il club capitolino ha escluso il calciatore dal progetto e non ha fissato le sue visite mediche.
Il Corriere della Sera però, ha lanciato l’indiscrezione mettendo alla base della rottura definitiva l’attaccamento alla maglia da parte di Stefan.Non è un segreto che, insieme a Lulic e Parolo, il difensore romeno faccia parte del “trittico senior”, ovvero i tre “super senatori”. Ogni squadra al mondo ha i suoi uomini spogliatoio, nulla di anomalo. Il motivo del contendere però, è nato dal tifoso che abita nel cuore di Radu che non è un semplice dipendente stipendiato dalla Lazio, ma ne è un vero e proprio supporter.
Dopo la lite tra Radu e il duo atomico Wallace/Bastos, accusati dal romeno di scarso attaccamento alla maglia perché, dopo una cocente sconfitta, ridevano sotto la doccia come se nulla fosse successo. Il difensore senza peli sulla lingua, li avrebbe bacchettati pesantemente. Questi due, che non giocherebbero nemmeno in Lega Pro e dovrebbero fare una statua a Tare, dopo l’accaduto avranno capito? Ma neanche per idea: Bastos e Wallace infatti, hanno chiamato i procuratori che a loro volta hanno chiamato Igli che ha convocato Radu.
…E venne il gatto che mangiò il topo che mio padre comprò…
Ecco spiegato il gioco delle parti e se uno dei procuratori si chiama Mendes… Radu ha commesso l’errore, secondo me meriterebbe una medaglia al valore, perché quando Tare gli ha detto a brutto muso che non si doveva permettere di fare certe cose che competono solo al DS e si è schierato dalla parte di Quissanga e Fortuna, guai andare contro un certo Jorge Mendes, Stefan avrebbe sbottato:
“Ho giocato anche rotto, a questo punto gioco solo se sto bene”.
Realtà che verrà presto smentita, perché la dirigenza non accetterà di buon grado un attacco dai tifosi, né di fare una figura barbina.
Da quel momento non ha più toccato campo. Il giorno della finale, quando per “ordini superiori” è finito in panchina , è entrato solo a partita in corso, Dio ti ringrazio, al posto di Bastos.
I tifosi però sono dalla sua parte, non tutti gli eroi indossano una maschera, il popolo laziale ha parlato, sui social è plebiscito: RADU NON SE TOCCA.
La società è ferma sulla sua decisione, Inzaghi non lo ha chiamato per il primo allenamento, non figura nella lista dei partenti per Auronzo, Wallace e Bastos sì prendere nota .
“Conta er core”, ma perché questo slogan serve solamente per giustificare le sconfitte? Perché quando uno fa vedere che ha “Er core” viene allontanato? Non si muove foglia che Mendes non voglia, l’ho sempre pensato.
Stefan non è solo cuore, ha anche gli attributi, a viso aperto si è presentato a Formello, ha chiesto mille volte “scusa”. Prima della rottura definitiva, ha insistito per un nuovo faccia a faccia con Tare.
La società rimane sulla sua posizione, ma la società è stata bersaglio dei tifosi che chiedono a gran voce il reintegro del romeno romano. Io ho commentato 20 volte al giorno.
Al momento è impossibile prevedere le mosse future del sor Claudione & Co. Non c’è alcun indizio sulla decisione che verrà presa nei prossimi giorni. Radu si allenerà da solo con un preparatore atletico in attesa di scegliere una nuova squadra o riabbracciare i compagni. Purgatorio bello e buono. Nel caso la rottura fosse insanabile, Stefan opterà per un club estero per non dover affrontare da rivale la sua Lazio.
Che il destino ti trovi sempre fiero: non abbassare la testa Stefan. Battiamo le mani ai veri laziali