Una sessione di calciomercato partita col botto che aveva portato grandi venti di novità, poi la Lazio è ricaduta nello scorrimento lento delle calde giornate estive.

Di una cosa possiamo però rallegrarci e cioè del fatto che, oramai al 90%, Milinkovic resterà con noi .Mettere sul piatto della bilancia un ragazzone in biancoceleste e sull’altro la mancanza di uno sforzo in più, non è cosa facile. Forse nemmeno troppo onesta, ma all’orizzonte il trittico Inzaghi/Lotito/Tare aveva tuonato: “noi ci crediamo al quarto posto!”.

PARTENZE, MA NON TROPPE

In entrata si conclude poco o niente, ma sarà perché anche  in uscita piatto piange?

Badelj ha sentito nostalgia di Firenze e Mendes pare non aver fortuna con Wallace. Il super procuratore però, ha potuto lo stesso vivere il suo momento di gloria perché, nonostante non sia riuscito nella titanica impresa di parcheggiare il difensore brasiliano al Wolverhampton, al club inglese ha rifilato per una cifra molto più che discreta, i due giovanotti de ‘sta Roma bella Neto e Jordaö.

La vera priorità in casa biancoceleste, si sa, è sfoltire la rosa piazzando esuberi qui e là.  Soprattutto Wallace e non ci stancheremo mai di ripeterlo, ma non dimentichiamo Durmisi. Due giocatori che sono lontani anni luce dal progetto di Inzaghi. E se per uno è sfumata la possibilità di andare in Inghilterra ed il suo Mendes sta tentando di portarlo in Portogallo, in Spagna, al Polo Nord,  per il danese fiumi di parole e poca realtà. Riza ha la possibilità, forse remota, di andare in prestito al Betis Siviglia ovvero la sua ex squadra, mentre qualcuno candida il Fenerbahce. Fortuna spera nell’unica modalità,  il prestito, ma la Lazio ha tuonato e vuole cederlo a titolo definitivo

.Loti’ ammazza che pretese! A titolo definitivo, non è molto e non è un lavoro onesto!

Purtroppo gli errori commessi nelle “puntate precedenti” della saga del mercato te li tieni sul groppone, che questi giochino o siano impegnati a fare i turisti davanti al Colosseo.

ARRIVI

Inzaghi è stato accontentato; voleva Lazzari, Lazzari, ancora Lazzari e lo voleva prima del ritiro di Auronzo. Lazzari è giunto così alla sua corte e con lui Vavro in difesa, Jony presunto sostituto di Lulic e “Crazy Adekanye“, che si dice non piaccia poi molto al mister.

È stato fatto il possibile? Diamo una nuova chance al vecchio/nuovo acquisto Valon Berisha che ha ricominciato a ringhiare. “Farò di tutto per riconquistare i tifosi”, io ci spero e stop.

Concediamo il beneficio del dubbio anche ad Andre Anderson, non sarà Felipe ma è un Anderson. Sorpresa all’ombra delle Tre Cime di Lavaredo, la Lazio potrebbe non aver sbagliato a puntare su di lui, magari avanzerà nelle gerarchie fino a sgambettare Luis Alberto l’eterno appeso.

Continuo però a pensare che forse tutto questo non basta, specialmente se puoi vantarti della permanenza di uno come Milinkovic. Il Barcellona fece scuola e costruì una squadra di marziani intorno al “capo marziano” Messi. E se la Lazio adottasse questa filosofia? Sarebbe un input in più affinché Sergione decida di restare ancora una volta, roba che sarebbe difficile senza Champions poi nell’estate 2020.

“Eh sì, ma intanto ce l’abbiamo”, il serbo però da solo non basta, dopotutto nessun uomo è un’isola, disse Thomas Merton.

Non pretendo certo una sparata come l’Inter che ha preso il fratello costoso e blasonato del nostro Jordan, Romelu Lukaku, forse nemmeno  Icardi al “sottocosto Unieuro” anche se trattative Nara/Lotito ci darebbero da scrivere pagine su pagine, pretenderei lo stesso quel piccolo e disparato sforzo in più.

Quel fare finalmente 31 dopo aver fatto il 30!

“E coloro che furono visti danzare vennero giudicati pazzi da quelli che non potevano sentire la musica”…con il pensiero di Friedrich Nietzsche, io mi congedo.

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