L’uomo del momento in casa Lazio, subito dietro Milinkovic ma neanche così distante, ormai è diventato proprio lui: Joaquin Correa.

Preso dal Siviglia per far dimenticare un certo Felipe Anderson, ci siamo fin da subito resi conto che nessun paragone era possibile. I due giocatori sono diversi, due talenti non paragonabili.

Dopo aver messo in chiaro che lui non era il Correa dell’Atletico Madrid, e ci è voluto quasi un mese, un avvio di campionato così così. Non era titolare, ma quando entrava erano a volte luci e a volte ombre pur con ottime prospettive.

Un finale di stagione che tutti conosciamo bene, un crescendo pazzesco che lo ha portato a migliorare esponenzialmente sotto tutti i punti di vista: partecipazione, finalizzazione, sacrificio.

L’estate, il ritiro in cui è stato uno dei migliori, se non il migliore in assoluto. E’ lui il capocannoniere di questo ritiro laziale scandito da 10 vittorie su 10 incontri.

E adesso? Respinti gli attacchi di mercato, 60 milioni non bastano per questo talentino, la Lazio sta programmando il futuro con Joaquin al centro del progetto.

Intanto due ottime notizie si stanno per avverare per lui: la convocazione con la maglia della sua Argentina contro Messico e Cile, e un rinnovo di contratto con la Lazio che prevede allungamento e adeguamento economico.

Mica male, per uno che doveva solo far dimenticare Felipe Anderson.

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