Sente un po’ più il fiato sul collo? (Domanda diretta a Simone Inzaghi durante la conferenza stampa)

“Bisogna mantenere sempre un certo equilibrio, con i ragazzi abbiamo analizzato quello che non è andato domenica. Abbiamo capito che dobbiamo assumerci le nostre responsabilità, fermo restando che abbiamo sbagliato 25′ in 270′, sapendo che abbiamo buttato tre punti importanti. Ricordate spesso l’ottavo posto dello scorso anno, dimenticandovi che abbiamo vinto anche la Coppa Italia. Dobbiamo fare in modo che non accada più. Anche le altre squadre, come Juventus, Napoli ed Inter, che probabilmente sono di un’altra categoria, stanno sbagliando”.

Ieri ho letto la conferenza stampa e sinceramente sono sobbalzata sulla sedia.

Un monologo tratto dal teatro dell’assurdo?

In tanti forse la penseranno come l’allenatore piacentino, io ho provato a leggere tra le illogiche righe e c’ho trovato un messaggio fuorviante, una forma basilare di marketing male interpretata.

Caro mister Inzaghi, è vero, anche la Juventus sbaglia, ma sta paragonando la Lazio ad una squadra finita più volte in finale di Champions League.

Tutti cadono prima o poi, non esiste la vera formula del calcio perfetto, ma la prego, caro mister, di non cercare giustificazioni o assonanze assurde per un undici titolare che sbandiera grandi sogni da Champions e poi ne prende due contro la Spal. Con tutto il rispetto per mister Semplici ed i suoi, rimane pur sempre una società con lo scopo di non retrocedere.

Io non dimentico la Coppa Italia, ma non dimentico nemmeno un ottavo posto, non dimentico la cessione di Felipe Anderson unico interprete che faceva funzionare un modulo diventato stantio e fuori moda. E se la mia è solo “Andersonmania”, chiedo di mettere agli atti la prova: la scorsa stagione l’attacco è calato talmente tanto da fare il botto.

Io non pretendo più acquisti alla Romelu Lukaku, pretendo però la chiarezza intellettuale e non parole blaterate in conferenza stampa. Lotito tace, allora sia sincero lei, caro mister.

Vorrei che per una volta l’Europa League fosse stata presa sul serio e non come una partecipazione buttata lì per salvare un’annata altrimenti fallimentare, però c’avrebbe dovuto pensar prima anche lei, caro mister, perché il campionato che verrà si delinea nella sessione estiva di calciomercato.

Le chiacchiere son tante, i fatti zero.

Basta proclama, basta assurde giustificazioni, basta gerarchie e via alla meritocrazia vera. Oggi inizia un nuovo percorso: o la si fa l’Europa, o ci distruggiamo!

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