La prima partita dell’Europa League la Lazio la perde in un modo vergognoso e, quello che più sconcerta, già visto in diverse occasioni, facendosi rimontare ancora una volta da una situazione di vantaggio, dallo 0-1 si passa al 2-1 per il Cluj con una naturalezza spaventosa.
E’ ormai palese che la squadra ha una serie di problemi strutturali, tattici e fisici, ma non da meno i problemi di amalgama di spogliatoio.
Una squadra che manca di soluzioni di gioco in ogni partita, Inzaghi che nelle scelte continua ad incartarsi continuamente, basta pensare che ieri ha lasciato a Roma Luis Alberto e Immobile, eccesso di presunzione per questo allenatore che forse si sente arrivato.
Il mercato estivo si sta dimostrando sempre di più povero e qualitativamente basso, o per lo meno ancora non maturo per un salto di qualità sventolato da Tare in maniera guascona, ma non convinta.
Di figure barbine come questa ne abbiamo le tasche piene, vogliamo citare Chievo Verona? Siviglia? Salisburgo? Spal lo scorso anno e la scorsa settimana? Crotone? E molto altro che non voglio continuare a snocciolare.
La mia convinzione è che non servirebbe più a nulla un eventuale ritiro, oggi mi sento di dire che questo giocattolo è rotto, e non ho paura a gridarlo perché non ho padroni che possano tagliarmi i viveri.
Questo spogliatoio vive di subbugli costanti dallo scorso anno, è ora di dare una sferzata, siamo ancora in tempo per giocarci una stagione dignitosa, c’è bisogno di una svolta, ma subito.
Una vittoria contro il Parma, tra l’altro possibile, non cambierebbe nulla, allungherebbe solo il brodo e l’agonia di una squadra che non corre, non lotta, e umilia la gente che la segue in trasferta.
In questo momento ognuno che espone il suo parere ha ragione, chi da addosso ad Inzaghi ha ragione, chi a Tare ha ragione, chi a Lotito ha ragione, ma i più colpevoli di tutti sono questi giocatori professionisti dei social e delle vacanze da vip.
Un gruppo di smidollati che non è degno di indossare una maglia storica come quella della Lazio, una maglia che troppe volte è stata lasciata asciutta senza sudore, una maglia che non meritano.