La strategia adottata sul mercato in estate da parte della società, era stata semplice quanto chiara, seppur qualcuno la chiama “misera”. Innanzitutto le cessioni, operare in uscita, mentre in entrata le idee erano delineate: da Caicedo dipendeva l’acquisto, o il non acquisto, di un nuovo centravanti e nel mirino il rinforzo delle corsie laterali.
Marusic era deludente, la missione di fare rifiatare Lulic era fallita già due volte tra Lukaku e Durmisi, insomma, l’obiettivo primario era concentrato sulle zone esterne del campo.
Fatto questo preambolo essendo tornata indietro nel tempo, la Lazio aveva scelto i suoi cavalli vincenti: Lazzari, fortemente voluto da Inzaghi e Jony.
Due innesti presi subito, nella prima settimana di luglio.
L’ex Spal aveva immediatamente conquistato la maglia titolare scansando Marusic, partito molto bene contro Sampdoria e Roma, a San Siro ha mostrato invece lievi accenni di “involuzione”. Manuel è un buon giocatore e su questo non ci piove, ma se dobbiamo trovare il pelo nell’uovo, lo andiamo a cercare nel mancato appeal. La sua “timidezza” si è notata contro l’Inter in una performance mai pericolosa contornata da cross buttati lì senza arrivare all’attaccante.
Nessuno condanna Lazzari, né lo denigra, si parla solamente di atteggiamento spesso troppo “molle”. La fascia destra ha un nuovo mordente? Dopo Milano non sembra. Se guardassimo solamente il gioco, allora non ci sarebbe nessun appunto da fare, ma pecca di mancata verve che, al contrario, Lulic ha in sovrabbondanza. Un ragazzo umile, volenteroso, generoso, che non ha il gol come attitudine personale, lo avevamo già notato quando militava tra le fila della Spal, che dovrebbe mettere in un cassetto la leziosità caratteriale lasciando fuoriuscire la “belva”. Poi, ad onor del vero, ci sono io che “se non meni come un fabbro nun me piaci”… Ma Manuel siamo tutti con te.
Altra fascia, altra storia, da destra a sinistra e non è un discorso politico. Jony, ehm, Jony, bel discorso da affrontare. Partiamo dal presupposto che Jony non lo conosciamo praticamente per niente, ma lo scorso anno fu eletto secondo miglior assist man in Liga, rega’ non è robetta perché la Liga vanta livelli eccezionali. Meglio di lui fece solamente il re, Leo Messi. Ha sicuramente dimostrato di avere delle qualità offensiva, ma in difesa la situazione è diversa. A San Siro è riuscito a dimostrare tutti i suoi limiti, anche di più, subendo la più banale delle reti. Lo spagnolo sta pagando l’adattamento al 3-5-2, modulo per lui non congegnale, ruolo che non è il suo, perché solo pochi eletti tra cui Felipe Anderson sanno sia attaccare che coprire. I calciatori non si inventano terzini dall’oggi al domani, quindi la scarsa performance io l’attribuisco ad un mercato superficiale che non ha pensato che “l’uomo assist” ha solo un volto: attacca. Il tempo giocato è troppo poco per poter esprimere un giudizio completo in un senso o nell’altro, ma se il buon vino lo si sente al primo sorso, non c’è tanta voglia di finire la bottiglia. O almeno non c’è se Jony dovrà perennemente essere rimaneggiato in un mestiere non suo.
Ma torniamo a Formello dove è stato completato il primo dei due allenamenti a disposizione della Lazio per preparare la gara contro il Genoa.
Simone Inzaghi può contare sull’infermeria completamente vuota. Radu ha riprenderà il posto a sinistra, Luiz Felipe vive il ballottaggio con Vavro e Bastos.
A centrocampo confermati Milinkovic e Luis Alberto, con Leiva che invece contenderà la maglia da titolare a Parolo.
Dopo la panchina di San Siro, Immobile si riprende l’attacco, il dubbio cade su chi lo accompagnerà tra Correa e Caicedo, con l’argentino di poco favorito rispetto al Panteron.
E fin qui abbiamo fatto la probabile formazione, ma se per righe infinite ho parlato delle fasce, un motivo dovrà pur esserci. Già, perché il tarlo che maggiormente tormenta Simone Inzaghi, riguarda proprio le zone esterne del campo.
A sorpresa, sulla destra, Marusic al momento favorito su Lazzari, ricordiamo però che in Europa League Adam è squalificato, perciò la scelta tecnica potrebbe guardare la sfida di giovedì contro il Rennes. Dopo la figuraccia in Romania, il mister potrebbe optare per il riposo di alcuni elementi in rosa, tra questi anche Manuel che non ha risolto del tutto il problema alla mano e dopo la “timidezza” di San Siro, potrebbe sfruttare il tempo per racimolare le idee.
Proprio a Milano, è maturata la scelta del tecnico piacentino che candida a sinistra, quasi sicuramente, il ritorno del capitano Lulic dopo la deludente prova del nuovo arrivato Jony.