Alla fiera dell’Est arrivò la Lazio contro il Milan dell’ex capitano biancoceleste a cui la fascia Pioli ex allenatore assegnò.
E venne Inzaghi che ne ereditò il posto in panchina e poi Cataldi nel quale Pioli per primo si affidò. E poi c’è Ciro.
Una questione di ex, tra passato e presente, che parlino gli uomini prima del campo.
Quella fascia al braccio che per anni ha indossato Lucas Biglia. Ed eccolo ritrovato, ancora una volta da avversario. Il ricordo delle stagioni vissute in biancoceleste non troppo lontano, perché con Stefano Pioli, un pezzetto di Formello si è affacciato nella sua mente.
Dopo un periodo buio, quando al Principito era caduta la corona, l’argentino adesso è nuovamente il burattinaio del centrocampo rossonero.
Non abbandonando il filo conduttore che ha come terminale proprio il nuovo mister del Milan, non si può dimenticare di chiamare in causa Danilo Cataldi.
Il centrocampista di Ottavia ne ha passate tante in quel di Formello, dal grande calderone dei prestiti è tornato in casa Lazio aspettando pazientemente il suo momento.
Non è più un giovane di belle speranze perché le esperienze lo hanno fatto crescere.
Ma chi fu il primo allenatore a credere in lui accompagnando il suo battesimo in Serie A? Stefano Pioli.
Esordì infatti, proprio nel tempo della sua panchina, prima in Coppa Italia e quattro giorni dopo in campionato, stagione 2014/15 che chiuse con 16 presenze nel solo girone di ritorno.
Il tempo corre, adesso Danilo sta conquistando il suo posto in squadra dimostrando di essere una valida alternativa a Lucas Leiva.
Anche Simone Inzaghi è inesorabilmente legato a Stefano Pioli, in quanto toccò proprio a lui ereditarne la panchina diventata bollente dopo la disfatta e la voragine che si apriva nel sottosuolo biancoceleste.
Certe volte ancora mi chiedo quali realmente furono le colpe di Pioli, se avesse davvero colpe o se fu tristemente trasformato in un capro espiatorio.
Ma queste sono domande a cui risposta non c’è, o forse ci sarebbe ….. Però è meglio tacerla.
Dal passato ad un uomo che c’entra poco con il nodo gordiano che intreccia i destini dei 4 poc’anzi citati.
È però uno di quelli che può fare l’impresa, o meglio, è quello su cui i più hanno deciso di puntare: Ciro Immobile.
L’attaccante di Torre Annunziata ha messo nel mirino l’obiettivo di scrivere, riscrivere, la storia biancoceleste.
Al Milan finora gli ha gonfiato la rete per ben 4 volte, la tripletta all’Olimpico nel 2017 e gol con il Tornino qualche anno prima.
Se deve sfatare o no il tabù del San Siro rossonero?
Un gol a Milano con relativa vittoria annessa, sarebbe per i capitolini l’aggiunta di un nuovo capitolo, capitolo non scritto per ben 30 anni.
Che sia proprio Immobile l’uomo della divina Provvidenza?
In casa dei “Diavoli”:
Quando il Diavolo t’accarezza vuole l’anima.
Non cedete alle tentazioni del Diavolo.
E via con mille luoghi comuni e modi di dire.
Oh…oh…oh… Si dice che faccia solo pentole e non i coperchi…oh…oh… e se la Lazio fosse il coperchio?
Ma il Diavolo è davvero così brutto come lo si dipinge? C’è solo un modo per scoprirlo; andiamo al Diavolo!