“Mi fai tremare il cuore, mi fai smettere di respirare”

Ma se qualcuno ha sempre visto le pecche in lui, “Er piede fucilato”, io ho visto il cuore, la grinta, l’essenza della Lazio stessa.

Per ogni Cristiano Ronaldo, esiste un esercito di giocatori che lavora sotto traccia, quelli che fanno il lavoro sporco, quelli che non nascono top player, che Iddio o chi per lui, benedica i grandi lavoratori, quelli come Senad Lulic.

“Ce ne fossero 11 di Lulic”... E giù la pioggia di insulti stupidi, non la gente ma gli insulti, della serie “ma che partita hai visto?”… Da domenica non parla più nessuno.
Babbo Natale è passato in Arabia Saudita dopo aver salutato la sua amata Rovaniemi e portava sulle spalle il numero 19.

Miglior giocatore? E che ci sono solo loro!?

L’anima, quella è un’altra storia e proprio di quella vado a parlare. 
Quando penso al famoso “attaccamento alla maglia”, mi viene in mente chi ha sposato la causa biancoceleste e non per modo di dire. Allora penso al capitano ed un pensiero si sposta anche sull’altro capitano senza fascia Stefan Radu.  Questione di fair-play ed il “rumeno romano” decise di rinunciare alla nomina per regalarla  “ar 71”.

Smettiamola con tutti i CR7 del mondo, i numeri sul tabellino dei marcatori, a segnare non è stato il vincitore del Pallone D’Oro, né il capocannoniere, a segnare è stato quello che chiamate ingiustamente “scarparo”.
Quello che i cross te li piazza ed ha piazzato anche il primo che ha permesso al “semidio Milinkovic” di trovare Luis Alberto.
Tutto è partito dalla giocata di Senad.

Non l’ha buttata dentro “sua maestà” Cristianone, assolutamente uno dei migliori calciatori al mondo, oggi parlo di chi fa il lavoro sporco, di chi lotta fino all’ultimo. Casinaro, casinista, incasinato, grezzo, ma che col cuore smuove mare e monti.

“Tu vuoi fare il brasiliano, ma sei nato in Bosnia”.

Non è un “brasiliano”,  ma Senad non lo sa e continua a correre!

Puoi avere 11 fenomeni in squadra, ma se non c’è chi ogni tanto fa la “zozzata”, chiedo venia mi è scivolata la corona dal real capo, quel pallone può darsi che dentro non ce lo butti!

Per gratitudine e per merito, Senad è il capitano della Lazio, il nostro valore aggiunto.

Spesso la nave colava a picco, ma lo ritrovavi lì in mezzo al campo sbracciando a più non posso incitando i compagni.

Volete Lulic fuori? Allora volete la noia.

Perché questo è un “capitano”, quello che ti fa sentire la presenza!
Chiamatelo “scarparo” se volete, io lo chiamo Senad Lulic, molto più che 26 maggio.

Il calcio è roba de”core”, Er core è per pochi il resto è per tutti.
Sarò impopolare, ma evviva chi in campo fa legna e chi ce l’ha.
Ma evviva chi si dimentica il virtuosismo e passa al sodo.

In un mondo dominato da cifre milionarie sul mercato, di Cristiano Ronaldo e della sudditanza verso il miglior calciatore al mondo, siano sempre ringraziati i “grandi lavoratori”!
Quelli nell’ombra, quelli tanto cuore e poca tecnica, quelli tanto sbracciare e poco piede raffinato!
Io batto le mani ai veri laziali e voi? 

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