Abbiamo aspettato un pochino, abbiamo sofferto in Europa League, poi la Lazio ha iniziato a giocare.
Bella, cinica, travolgente.
Dalla Juve ci si aspettava di più, forse anche dalle altre, ma la corazzata biancoceleste è terza in classifica e intravede la cima. Eppure non è cambiata troppo quest’anno, tranne che sul versante destro del campo dove ora sfreccia Lazzari.
Un rapido Roma/Firenze.
Anche nella peggior serata di Ciro Immobile, che aveva sbagliato un rigore, la Lazio è arrivata al trionfo senza fatica, senza rimpianto.
Ha vinto la razionalità e la filosofia partendo dai cambi che hanno dato ragione a Simone Inzaghi.
Il mister si tiene stretti i suoi ragazzi riconoscendogli i meriti, con qualche tiratina d’orecchio ogni tanto, ma indietro non si lascia nessuno.
La Lazio fa il suo e batte due volte la Juve e nessuno aveva mai fatto meglio contro i “giganti”.
Sarà stata davvero l’esclusione dall’Europa League un bene, ora liberi da un pensiero in più, i biancocelesti continuano a volare.
Messa al bando la parola “Scudetto”, in primis da Luis Alberto, ci si concentra su un obiettivo che oggi sembra fattibile: entrare di diritto sul treno Champions League.
Si ha la sensazione che nulla sia inarrivabile, il campionato è ancora lunghissimo, a gennaio pare non arriverà nessuno, ma il tempo di sognare è adesso!
Tra ragione e sentimento alla Lazio, oggi, non è precluso niente.