Il sogno di bambino: giocare tra i grandi.

Lo stesso copione, la stessa sceneggiatura, la stessa ambizione di ogni ragazzino che inizia a tirare due calci ad un pallone.

Questa è la storia Simone Palombi.
Simone Palombi che abbiamo sconfitto per 4 reti a 0 martedì sera, ma una cosiddetta “piccola” proveniente alla B, certo non poteva fare la voce grossa a casa “nostra” e soprattutto contro una BIG.
Ergo, non è sicuramente un demerito da attribuire al ragazzetto di Tivoli.
Con un piccolo spoiler su quello che state per leggere, devo dire che provo tanta tenerezza, sentimento con una collocazione universalmente positiva. Non essendo chi scrive quasi mai obiettiva,  mi sono fermata, l’occhio mi è caduto su una sciarpa della Lazio e tutto è diventato più chiaro.

Palombi non è solo uno su mille che è riuscito a realizzare il sogno di bambino, Simone è andato oltre il sogno ed ha giocato per la sua squadra del cuore.

Il primo salto con i big, è datato 2015 quando mister Pioli decise di portarselo ad Auronzo di Cadore.
E se riesci a fare il ritiro al fianco del tuo idolo Miro Klose, ecco che questo entra a gamba tesa nei traguardi raggiunti.

In ogni storia che si rispetti, arriva il momento “epico”, il treno da prendere assolutamente, per Simone arrivò quando la Ternana buttò un occhio su di lui.
A Terni, tappa imprescindibile nel suo processo di crescita, fu allenato da un altro grande laziale, Fabio Liverani.
Allora la Lazio ce l’ha proprio nel destino!

Simone Inzaghi decide di dargli una chance, ma lo spazio è poco, troppo poco per vederlo fiorire in tutto il suo splendore.
A gennaio del 2018 viene ceduto in prestito alla Salernitana. L’esperienza è da catalogare con l’etichetta “negativa”, ma la consacrazione in Serie B arriva con il secondo incontro tra lui e Liverani che lo aveva preteso nel Lecce. 
Palombi aveva una mano giusta al tavolo verde e riuscì a mettersi in mostra in un campionato complesso e tortuoso come la Serie B. La B non è poi troppo da snobbare, è una palestra difficile dove tantissimi sgomitano per emergere.

CARATTERISTICHE TECNICHE

Duttile con la propensione di scorrazzare a tutto campo nel fronte offensivo, capace di ricoprire più ruoli in attacco.
Un’incognita che però sembra aver scelto una posizione ben precisa da centravanti.
“Istrionico” , parola a prova della completezza e della “promessa futura”.
Unico neo il tiro dalla distanza.

Un ragazzo coi piedi per terra, uno che studia, cresciuto a suon di fatica e sacrificio, col rispetto mentale di chi sa che sta facendo il lavoro, o uno dei mestieri, più belli del mondo.
Una carriera remunerativa, seppur consapevole di ciò, Simone non ha abbandonato la “vita parallela” , non solo calcio dunque, ma anche la scuola.

Palombi può essere l’attaccante del futuro biancoceleste, le premesse ci sono e sarebbe bello se, una volta tanto, non si guardasse solamente all’estero, ma si esaltasse il talento nostrano, “Made in Italy” e soprattutto “Made in Lazio”.

Ad un ragazzo d’oro, non posso che augurare di diventare un giorno come il suo idolo Miro Klose e di farlo con l’aquila sul petto.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *