Vi ricordate Dusan? Dopo 5 anni con la nostra maglia disse Basta, non solo con la Lazio, ma salutò il calcio giocato.
Il calciatore si è raccontato a La Gazzetta dello Sport.
«Il gol nel derby, nel 2017, il momento più bello: la corsa sotto la curva, l’abbraccio dei compagni, i sorrisi. C’è chi darebbe la carriera per segnare un gol alla Roma, un’emozione unica. Poi quell’anno è stato il più bello della mia vita. Inzaghi? Tratta ognuno di noi in modo diverso. È un ottimo tecnico aiutato da un grande staff».
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«Sicuramente è l’anno buono. Lo scudetto resta difficile, è vero, ma la Lazio è lì. Ha battuto due volte la Juve, gioca bene, e poi c’è un gruppo storico, rodato».
«Avrei voluto salutare i tifosi all’Olimpico, ma è andata così. Non è una macchia, ho trascorso 5 anni stupendi. L’anno scorso per motivi familiari rifiutai di andare in prestito a Bologna per sei mesi, la società mi mise fuori rosa. La squadra provò a parlare con la dirigenza molte volte, ‘Dusan non merita di essere trattato così’, dicevano. Fu un grand egesto, lo porterò sempre nel cuore, ed è per questo che quando parlo di Lazio uso il ‘noi’. È come se fossi ancora lì».
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«È una macchina. vuole sempre segnare. Il suo segreto è la fame, non si accontenta mai. In avanti la Lazio è al sicuro, quest’anno può superare il suo record di 41 gol della stagione 2017/18».