“Sulla difesa biancoceleste stendiamo un velo pietoso”…
Era questa la frase che per anni abbiamo pronunciato e, visto che la prossima avversaria è l’Inter, aggiungerei: pure quando c’era Stefan De Vrij.
La Lazio segnava tantissimo sì, ma incassava anche troppo.
Insomma, l’attacco brillava, la retroguardia era allo sbando e l’intera squadra viveva in disequilibrio costante.
Il colpevole molto spesso, fu indicato nella persona di Simone Inzaghi, la difesa a 3 non girava, forse perché era composta da un elemento valido ed il resto era noia.
Quest’anno qualcosa è cambiata radicalmente e vantiamo la seconda linea di retroguardia in campionato, addirittura la quinta in Europa.
In continua crescita seppur, oltre Acerbi, è in continua mutazione.
Diciamocelo chiaramente; è un’arma potentissima nella corsa alla vetta.
Vittorie di misura, importantissimo però è che la porta rimanga inviolata, dopotutto vale il detto: il miglior attacco è la difesa .
Strakosha, Patric, Luiz Felipe, Acerbi e Bastos.
Fino allo scorso anno, Patric addirittura non veniva quasi preso in considerazione, oggi, dopo aver abbracciato un nuovo ruolo che all’inizio sembrava insolito, è tornato nuova vita.
Si è infatti impennato anche il suo cartellino che, a fronte dei 500.000 euro investiti, oggi vale quasi 5 mln.
Non ho mai capito il motivo di tanto accanimento nei confronti di Thomas Strakoshone. Certo, non sarà perfetto, ma lo dico fuori dai denti, secondo me è il secondo miglior portiere dopo il monumentale Handanovic.
Ok, qualche uscita sbagliata e qualche rinvio irrazionale, ma tra i pali è imbattibile.
Luiz Felipe arrivò con l’etichetta di “panchinaro de Salerno”, pescato chissà in quale cantone di lega minore in Brasile. Il ragazzo è cresciuto, si beccò la convocazione in Nazionale U21 italiana abbandonata poi per il naturale istinto di appartenenza a quella brasiliana.
Il giovanissimo sbarbatello ha attirato gli sguardi di parecchi addetti ai lavori e lo dico con cognizione di causa.
Sapete quanto vale? Secondo il sito Transfmarket, ben 12 mln. Praticamente il prezzo di Vavro.
Su Acerbi abbiamo detto tanto, o forse troppo poco. Faccio un riassunto breve:
Che ce frega dell’ Olanda noi c’avemo il Re Leon!
Anche Quissanga è cresciuto e non intendo di stazza. Se aveva vissuto la sua vita in biancoceleste tra cose bellissime e “reati capitali” , tutto ciò alternato in soli 90 minuti, oggi il caro Bastos sembra aver trovato un suo equilibrio. Una solidità che offre garanzie, nonostante il minutaggio basso che però è sensibilmente aumentato rispetto al passato.
Incredibilmente, in questa stagione, abbiamo assistito ad una rete di ogni componente della difesa, addirittura quella di Patric, pensavo non avrei mai assistito ad un gol di Patric.
C’è un difensore che non segna?
Ah, dimenticavo appunto.
Unica nota stonata di questa incredibile difesa della plusvalenze quasi stellari, è proprio l’ultimo arrivato Denis Vavro.
A fronte di un investimento di 12 mln, il cartellino in questo caso si è abbassato.
Abbiamo assistito a rivelazioni improvvise, Patric ultimo di questa lunga scia, perciò rimango ottimista dicendo: non è l’annata nel segno del Vavrismo.